Commediografo e romanziere italiano (Mantova 1891 - Milano 1941); combattente della guerra 1915-18, fu critico drammatico del Popolo d'Italia dalla fondazione al 1937, e quindi direttore del Gazzettino di Venezia. Ha dato al teatro numerosi lavori (alcuni in dialetto veneto), in cui motivi ironico-sentimentali vengono svolti ora in senso realistico, ora avventuroso e fantastico (Le liane, 1920; Tragedia senza eroe, 1924; Gli amanti impossibili, 1925; Se no i xe mati no li volemo, 1926; Il gladiatore morente, 1927; Sior Tita paron, 1928; Il terzo amante, 1929; Il mondo senza gamberi, 1932; ecc.). Gli stessi caratteri presentano i suoi romanzi, L'uragano (1919), Un filo d'amore (1920), Gli ultimi furono i primi (1930), di cui particolarmente notevole il primo, che riflette le sue esperienze di guerra. n Commediografo anche il figlio Guido (Milano 1928 - ivi 1961); si impose con commedie satiriche e di costume che rispecchiavano acutamente i mutamenti della società italiana (I coccodrilli, 1956; Una montagna di carta, 1958; Un blues per Silva, 1957; Mare e whisky, 1959); la morte prematura interruppe la sua opera di singolare rilievo.