Matematico e filosofo (Sanremo 1667 - Milano 1733), gesuita; insegnò dapprima filosofia e teologia nei collegi della Compagnia di Gesù, poi (1699) matematica nell'univ. di Pavia. Acutissimo logico, S., usando un particolare procedimento di dimostrazione per assurdo (elaborato nella Logica demonstrativa, 1697), tentò di dimostrare il 5º postulato degli Elementi di Euclide: "per un punto fuori di una retta passa una sola parallela alla retta data" (Euclides ab omni naevo vindicatus, 1733). La dimostrazione è errata, nel senso che essa ammette implicitamente altre proposizioni, equivalenti al 5º postulato di Euclide, che non è conseguenza dei precedenti. L'opera di S. ha tuttavia grande importanza nella storia della matematica in quanto egli per primo concepì l'idea di vedere a quali conseguenze si sarebbe giunti negando il 5º postulato, e diede quindi, pur senza cercarli, i primi teoremi di geometria non euclidea.