Musicista (Roma 1841 - ivi 1914); studiò con A. Barberi, T. Natalucci, G. Aldega e F. Liszt. Precocissimo, a sette anni esordì quale pianista, e a tredici fu nominato dall'Accademia di S. Cecilia professore onorario. Nel 1866 fu scelto da F. Liszt per dirigere la Dante-Symphonie all'inaugurazione della romana "Sala Dante". Istituì (1868), col violinista E. Pinelli, una scuola gratuita di musica che fu il primo nucleo dell'odierno conservatorio di Roma (S. Cecilia). In questo istituto fu insegnante di pianoforte dal 1877 fino alla morte; dal 1893 al 1908 fu pianista e direttore del quintetto di corte. Celebre soprattutto come pianista, fu anche grande didatta: per mezzo suo la scuola lisztiana si propagò a Roma e in tutta Italia. Quale direttore e organizzatore di concerti e di enti concertistici, si fece propugnatore e diffusore della grande musica strumentale ottocentesca. Come compositore S. primeggiò, insieme con G. Martucci, tra i nostri autori di musica strumentale. Tra le sue numerose composizioni, ispirate alla tradizione del primo romanticismo tedesco, si rammentano: il concerto in sol min. per pianoforte (1878-80), la sinfonia n. 1 in re min. (1880-82), l'Epitalamio sinfonico (1887), la Messa da Requiem (1901), oltre a molti pezzi da camera e pianistici.