Gòlem Figura mitica di derivazione cabalistica, che rappresenta un "essere informe" a cui viene data la vita magicamente attraverso la recitazione di combinazioni di lettere alfabetiche. Il mito del G. trae origine dal tardo Talmūd e si sviluppa durante il Medioevo negli ambienti del hasidismo tedesco; riemerge quindi presso la comunità ebraica di Praga nella leggenda del rabbino Löw, fiorita sullo scorcio del Cinquecento: questi avrebbe costruito una macchina di argilla di aspetto umano, capace di difendere il popolo ebreo dai suoi persecutori. La leggenda fu assunta dalla letteratura del romanticismo tedesco (J. Grimm, A. von Arnim, E.T.A. Hoffmann). Più tardi fu ripresa dal tedesco G. Meyrink (1915) e dal boemo E. E. Kisch, per i quali il G. non rappresenta più un essere benefico, ma piuttosto la forza ambigua del mondo delle macchine che può sfuggire al controllo umano con risultati catastrofici. La leggenda del G. ispirò inoltre alcune opere significative della cinematografia espressionista (H. Galeen, P. Wegener).