Diplomatico e uomo politico austro-ungarico (Leopoli 1849 - ivi 1921), figlio del precedente; entrò nel servizio diplomatico nel 1872, fu segretario a Berlino e consigliere a Parigi, e (1887-94) ministro a Bucarest. Nominato (1895) presidente del Consiglio dei ministri comuni e ministro degli Affari Esteri come successore del conte G. S. Kálnoky, si fece promotore di una politica estera conservatrice, che, pur mantenendosi fedele alla Triplice Alleanza, cercò di migliorare i rapporti con la Russia: politica che portò (1903) all'accordo di Mürzsteg. Cedendo alle pressioni degli agrarî magiari, G. si impegnò quindi in un conflitto doganale con la Serbia, che indebolì assai la posizione austriaca nei Balcani e che portò alle sue dimissioni (1906). Fu tenace difensore degli interessi dei Polacchi in seno all'impero asburgico, soprattutto in opposizione all'elemento tedesco e ungherese.