Pseudonimo del rivoluzionario e politico russo G. E. Apfelbaum (n. Elizavetgrad, od. Kirovograd, 1883 - m. 1936). Entrò in contatto con Lenin fin dal 1903 ed ebbe parte importante nell'organizzazione del partito bolscevico. Rifugiatosi all'estero (1908), divenne uno dei principali collaboratori di Lenin e rappresentò il suo partito al congresso dell'Internazionale a Copenaghen. Rientrato nel 1917 in Russia, partecipò alla preparazione della rivoluzione (pur essendo inizialmente contrario all'azione armata). Presidente del Komintern dal 1919 al 1926, dopo la morte di Lenin (1924), Z. si schierò con Kamenev e Stalin contro la sinistra di Trockij. Alla sconfitta di quest'ultima, di fronte al consolidarsi del potere personale di Stalin, costituì con Trockij e Kamenev la cosiddetta opposizione unificata; espulso dal partito nel dic. 1927, vi fu riammesso dopo aver ritrattato le sue posizioni, ma ne venne definitivamente allontanato nel 1935. Nel 1936, in occasione della grande "purga" imposta da Stalin al partito, fu arrestato, con l'accusa di alto tradimento e, processato nel primo dei cosiddetti grandi processi di Mosca, venne fucilato. Z. fu direttore e collaboratore dei principali organi di stampa comunisti, fra cui la Pravda.