Guaranì Ceppo meridionale della grande famiglia etnolinguistica tupi-guaranì, stanziata in epoca precolombiana nel vasto territorio compreso tra la costa atlantica, dal 26° al 33° di lat. S, e la sponda sinistra del Rio Paraguay, ora sotto la giurisdizione di tre Stati: Brasile, Paraguay e Argentina. I g., che furono, sino all’espulsione dei gesuiti (1767), inquadrati dalla Compagnia nello Stato gesuitico del Paraguay, costituiscono oggi l’elemento predominante della popolazione rurale meticcia dell’area. In Paraguay la Costituzione del 1992 ha riconosciuto il g. come lingua ufficiale, insieme allo spagnolo.
Elementi caratteristici dell’antico patrimonio culturale dei G. erano: l’economia fondata principalmente sulla caccia e sulla coltivazione per debbio, con bastone da scavo (mais, manioca, patata dolce ecc.); l’organizzazione sociale basata su famiglie estese patrilineari e sul matrimonio fra cugini incrociati; l’abitazione quadrangolare plurifamiliare; i fastosi ornamenti piumari e i pendenti labiali; la lavorazione della ceramica a impressioni digitali e la tessitura del cotone su telaio verticale; il grande potere degli sciamani; la covata e il saluto lacrimoso nel ricordo dei defunti con il quale le donne accoglievano i visitatori.