Musicista e teorico (n. Arezzo 992 circa - m. 1050). Teorico tra i più studiati nel Medioevo dopo Boezio, il suo nome è legato a un gruppo di scritti trasmessi da una tradizione folta e compatta a partire dalla fine dell'XI secolo, il più importante dei quali è il Micrologus Guidonis id est brevis sermo in musica. L'importanza di G. nella storia della musica sta nell'avere creato una pedagogia musicale fondata sull'esperienza razionale ed essenzialmente orientata alla formazione pratica del cantore, sottraendo nel contempo, con l'invenzione della solmisazione e il perfezionamento della notazione su rigo, la trasmissione della musica dal dominio esclusivo dell'oralità.
Dapprima monaco a Pomposa, fece poi lunghi viaggi, dopo i quali tornò ad Arezzo; le ultime sue tracce si trovano a Roma, dove Giovanni XIX l'aveva chiamato. Grande è l'importanza di G. per aver coordinato e completato i tentativi (specie di Ubaldo di Saint-Amand e di Ermanno Contratto) di chiarificazione e precisazione nella semiografia e nell'insegnamento della musica. La sua riforma fu diretta soprattutto a due problemi: a) notazione neumatica, dove si determina il numero delle linee del rigo, adoperando le lettere-chiavi e i colori giallo e rosso per i diversi suoni della scala, cosicché egli tolse ai neumi la grande incertezza d'interpretazione, fissandone l'intonazione e facendo della semiografia del tempo la base dell'odierna; b) teoria e pratica del solfeggio, dove adoperò il sistema dell'analogia, per il quale i suoni contenuti in una melodia già nota sono presi a modello per ritrovare l'intonazione di altra melodia, cosicché abituò i cantori a distinguere e intonare i diversi intervalli, e diede inizio a una forma di solfeggio che poi, fondendosi nella scala esacordale, durò non meno di cinque secoli. La melodia usata per ricordare l'esatta intonazione delle note fu quella dell'inno di San Giovanni, il cui testo cominciava con i versi Ut queant laxis resonare fibris - Mira gestorum famuli tuorum - Solve polluti labii reatum - Sancte Iohannes: dalle sillabe iniziali dei primi sei emistichi furono tratti i nomi delle prime sei note musicali (ut, re, mi, fa, sol, la) mentre il nome della nota si u ricavato successivamente dalle lettere iniziali delle parole Sancte Iohannes.