Re (1792-1750 a. C.) della prima dinastia di Babilonia, figlio di Sin-muballit. H. fu sovrano di eccezionale personalità e capacità, che riuscì a fare di Babilonia la capitale di un vasto impero comprendente tutta la Mesopotamia. Liberatosi dopo i primi anni di regno dalla soggezione assira, nel 33º anno abbatté la dinastia di Mari. Con l'annessione di Mari, Larsa, Eshnunna e di altri stati minori, la riunificazione della Mesopotamia sotto Babilonia poté dirsi compiuta: la stessa Assiria dovette rientrare nell'orbita babilonese. Costruttore di canali e accorto amministratore, fu l'ispiratore di una notevole opera legislativa, il Codice di Hammurabi. La raccolta di leggi, iscritta su una stele rinvenuta a Susa nell'Elam e riprodotta anche su numerose tavolette, comprende, oltre al prologo e a una conclusione, 282 articoli riguardanti i varî settori del diritto. Sul piano storico, è notevole l'introduzione della legge del taglione, estranea alla tradizione sumerica e attribuibile forse al nuovo elemento amorreo. Il Codice di H. mantiene tutta la sua importanza per la sua ampiezza e la sua completezza anche considerando la scoperta successiva nell'ambito del Vicino Oriente di alcune altre raccolte di leggi, anteriori e coeve.