Nella critica d’arte, locuzione introdotta dallo statunitense J. Langsner nel 1958 per qualificare una delle tendenze della pittura astratta statunitense. Reagendo contro il soggettivismo dell’action painting e sviluppando premesse già presenti nelle opere di M. Rothko, A. Reinhardt e B. Newman, gli artisti h. propongono una pittura fondata sulla pura visività, antiemotiva e rigorosa. I maggiori esponenti sono gli statunitensi Al Held, E. Kelly e K. Noland: le loro opere si distinguono per la preferenza accordata ai colori primari e agli accordi complementari, per il trattamento impeccabile della superficie e per la presenza di forme geometriche dai contorni nettamente definiti.