Architetto (Amsterdam 1856 - ivi 1934). Dopo aver studiato all'accademia di Amsterdam completò la sua educazione al politecnico di Zurigo, ma alla sua formazione contribuì certo in maniera originale la lezione di G. Semper e di E. Viollet-le-Duc. Il suo credo profondo nell'inscindibile nesso tra architettura e società, insieme all'esigenza di un razionalismo strutturale, al rispetto per la natura dei materiali, all'interesse per le arti applicate, lo pongono tra i pionieri dell'architettura moderna. Rigettando il formalismo e l'eclettismo dell'architettura ufficiale, s'impegnò per il recupero di forme semplici e piane, ispirandosi all'architettura romanica nella grave semplicità dei volumi, e per l'austerità del mattone lasciato a vista. Già evidente negli uffici per De Nederlanden van 1845 (comp. di assicurazioni) ad Amsterdam (1894) e all'Aia (1895), la sua concezione dell'architettura si attua in pieno nel suo capolavoro, la nuova Borsa di Amsterdam (1898-1903), e ancora nella sede dell'ANDB (Unione dei lavoratori di diamanti, 1899) o nella Holland House di Londra della compagnia W. H. Muller (1914). Lo stesso impegno morale, sociale e stilistico si ritrova nella sua progettazione urbanistica: il piano per l'espansione di Amsterdam Sud (1902-17, realizzato con modifiche tra il 1917 e il 1930); i quartieri Vreewijk a Rotterdam (1914) e Oog in Al a Utrecht (1918-20). Di grande interesse risultano ancora le realizzazioni del suo ultimo periodo, in particolare all'Aia, la Chiesa scientista (1925-26) e il Gemeentemuseum (1927-35). Si deve ancora ricordare il suo interesse per la nuova architettura americana e il suo contributo per la conoscenza in Europa dell'opera di F. L. Wright.