Tecnica usata nelle colture cellulari in vitro per la conservazione in azoto liquido (−170 °C) o in congelatori (−70 °C) delle linee cellulari; sono talvolta aggiunti glicerina o dimetilsolfossido per evitare la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule. La tecnica è utilizzata per lo studio citobiochimico dei fibroblasti umani.
Nell’industria dei laterizi e dei prodotti ceramici, procedimento consistente nell’esporre l’argilla, dopo l’estrazione, all’azione degli agenti atmosferici, durante uno o più inverni; l’azione del gelo e del successivo disgelo, disgregando la massa argillosa, la libera dalle impurezze e ne aumenta il grado di plasticità e di finezza.
Fenomeno del rallentamento dell’attività fisiologica nella stagione fredda che si manifesta come uno stato di torpore. È proprio di alcuni gruppi animali (rettili, anfibi ecc.) ed è causato dall’esigenza di superare condizioni ambientali sfavorevoli a carattere invernale (per es., diminuzione della temperatura o della durata delle ore di insolazione). Ghiandola dell’i. (o ghiandola ibernante) è detto l’organo voluminoso ricco di adipe, considerato impropriamente come una ghiandola, che si trova nei Vertebrati ibernanti (è presente anche in alcuni non letargici). È situato nel torace o nell’addome e presenta ramificazioni che raggiungono la regione cervicale.
L’ibernoma è un tipo speciale di lipoma (detto anche lipoma ghiandolare, lipoma atipico e pseudolipoma), composto di grasso rosso-bruno, simile a quello della ghiandola dell’i. degli animali ibernanti. È un tumore benigno raro nell’uomo, circoscritto, con sede elettiva all’ascella, al collo, al dorso.