In origine, tributo in natura prelevato nell’Impero romano. Dapprima esazione straordinaria, fu regolarizzata sotto Diocleziano, quando l’i. passò a significare ciascun anno di un ciclo quindicennale, all’inizio del quale s’indiceva l’aliquota di tributi da prelevare su capita e iuga in ogni provincia dell’Impero. Introdotto nel 297-298, questo ciclo divenne, dal 4° sec. in poi, uno degli elementi cronologici più importanti nei documenti pubblici e privati. A partire dal 313 gli anni si numerarono così: i. prima, i. seconda e così via fino alla quindicesima, per ricominciare dall’i. prima, senza in alcun modo indicare di quale ciclo indizionale si tratti. Il giorno d’inizio dell’i. era il 1° settembre nell’i. greca o costantinopolitana, usata nei documenti greci e, in Occidente, nei documenti papali fino al 1197 e più a lungo nell’Italia meridionale continentale; il 25 dicembre o il 1° gennaio nell’i. romana o pontificia usata in Occidente dal 9° sec. e dalla cancelleria pontificia in modo quasi esclusivo dal 14° sec., divenendo così l’i. tipica nei computi del calendario ecclesiastico. L’anno di origine dell’i. romana era fissato secondo la tradizione all’anno 3 a.C.