Il carattere di tutto ciò che è intelligibile, cioè comprensibile mediante la facoltà dell’intelletto. L’intelligibile si contrappone perciò tipicamente al sensibile, ma, mentre il termine di ‘sensibilità’ ha acquistato un valore attivo (capacità di sentire), a quello di i. è rimasto solo l’originario valore passivo.
L’i. di una comunicazione telefonica, cioè la comprensibilità da parte di un ascoltatore, dipende da vari elementi: potenza in trasmissione e in ricezione, rumori ambientali, disturbi introdotti dal circuito e dagli organi di commutazione, distorsioni o larghezza della banda trasmessa. Prove di i. si fanno a mezzo di operatori, trasmettendo da un estremo del collegamento telefonico un elenco di logatomi (sillabe o gruppi di sillabe) che vengono ricevuti e annotati all’altro estremo; si prendono precauzioni per rendere l’esito della prova il più possibile indipendente dalle attitudini degli operatori e si assume come indice di i. della conversazione la percentuale dei logatomi ricevuti correttamente. La banda di frequenze alle quali è sensibile l’orecchio medio va da circa 16 a circa 20.000 Hz; tuttavia per una buona i. e anche per una buona riproduzione del timbro della voce è sufficiente trasmettere una parte di tale banda, e precisamente la banda 300-3400 Hz, che costituisce il normale canale telefonico adottato in tutte le reti di telecomunicazione.