Nona lettera dell’alfabeto greco (maiuscolo Ι, minuscolo ι), corrispondente alla vocale latina i. Nei dittonghi ἇι, ηι, ωι, lo i. inizialmente pronunciato e scritto (i. ascritto) cade prima dalla pronuncia (dal 4° sec. a.C. circa) e successivamente (1°-2° sec. d.C.) anche dalla scrittura. Lo i. sottoscritto (ᾳ, ῃ, ῳ) compare in avanzata età bizantina, posto in dimensione minore al di sotto della vocale principale.
Nella numerazione greca, un i. con apice in alto a destra (ι´) significa 10; con apice in basso a sinistra (͵ι) 10.000.
Lo iotacismo è un errore di scrittura che nasce in manoscritti greci per la sostituzione di uno i. ad altro simbolo di vocale o di dittongo di uguale suono (per es. Μέλιτος «Melito» in luogo di Μέλητος «Meleto», nome dell’accusatore di Socrate). Lo studio sistematico degli iotacismi in codici o in papiri ha permesso di determinare con approssimazione l’età in cui quelle vocali o quei dittonghi hanno assunto il suono i (dal 3° sec. a.C. al 9° d.C.).