Cardinale (Ferrara 1509 - Roma 1572). Figlio di Alfonso I, duca di Ferrara, e di Lucrezia Borgia, ebbe parte importante nei rapporti tra il Papato e la Francia come rappresentante del partito francese nel Sacro Collegio. Uomo coltissimo, fu generoso mecenate di poeti e di artisti.
Arcivescovo di Milano a dieci anni, in seguito alla rinuncia di suo zio, il cardinale Ippolito I, dovette a Francesco I re di Francia la sua nomina cardinalizia, avvenuta in pectore nel 1538 e proclamata da Paolo III solo nel 1539. Nel 1561-63 fu mandato in Francia come legato a latere di Pio IV presso Caterina de' Medici in occasione delle discordie tra cattolici e ugonotti; ma pur avendo ottenuto, per la sua conoscenza dell'ambiente francese e le sue vaste relazioni personali, qualche successo, finì col dispiacere a papa Pio IV per la sua eccessiva tolleranza. Nel 1566 fu reggente a Ferrara, mentre suo nipote Alfonso II si recava in Ungheria a combattere i Turchi. Varie volte mirò, con l'appoggio della Francia, al soglio pontificio, valendosi anche di manovre simoniache; vi sarebbe forse riuscito, se non si fossero uniti contro di lui i cardinali del partito spagnolo (che lo giudicavano troppo legato alla Francia) e quelli, desiderosi della riforma della Chiesa, che lo ritenevano troppo mondano. Governatore di Tivoli, vi costruì la famosa villa d'Este. L'E. morì a Roma il 1° dic. 1572 e fu sepolto a Tivoli nella chiesa di S. Maria Maggiore.