Parte della zoologia che si occupa dello studio dei Pesci.
Aristotele descrive 115 Pesci, quasi tutti del Mar Egeo. I Romani se ne interessarono soltanto dal punto di vista gastronomico: comunque Plinio, Eliano e Oppiano descrissero parecchie specie, quasi tutte riconoscibili. Nei sec. 16° e 17° comparvero le opere di P. Belon, I. Salviani, F. Willughby e J. Ray, che posero le basi dell’i. moderna. Fondatore di questa è però P. Artedi, che nella Ichthyologia (Leida, 1738) distribuì i Pesci in quattro ordini (Malacotteri, Acantotteri, Branchiostegi, Condropterigi) poi accettati da C. Linneo; lo stesso sistema fu adottato anche da Lacépède. L’i. fu poi fondata su nuove basi da G. Cuvier, che divise i Pesci in due serie, Pesci ossei (Acantotterigi, Malacotterigi, Plettognati, Lofobranchi) e Pesci cartilaginei (Condrotterigi), e che con A. Valenciennes pubblicò la fondamentale Histoire naturelle des poissons (22 vol., a partire dal 1828). L. Agassiz distinse il gruppo dei Ganoidi e J. Muller divise i Pesci in Dipnoi, Teleostei, Ganoidi, Elasmobranchi, Marsipobranchi e Leptocardi. Questo sistema, che fu largamente usato, fu emendato successivamente da T. Gill, A. Günther, G.-A. Boulanger, C.T. Regan e D.S. Jordan. La sistematica dei Pesci nei sec. 20° e 21° ha continuato a essere oggetto di costanti revisioni, anche profonde per opera di molti autori.
L’i. ha una grande importanza per la pesca e per lo sfruttamento razionale e controllato delle risorse ittiche. Notevole impulso a questa disciplina è derivato dall’istituzione delle stazioni di biologia marina e dalle spedizioni talassografiche organizzate da vari Stati (➔ oceanografia).