Naturalista (Montbéliard 1769 - Parigi 1832). Allievo della Accademia carolina di Stoccarda (1784-88), vi conobbe Friedrich Kielmeyer. Entrato in seguito in contatto con É. Geoffroy Saint-Hilaire, fu da questo convinto a trasferirsi a Parigi (1795), dove poté svolgere una brillante carriera accademica: nel dicembre 1795 entrò a far parte dell'Institut, nel 1800 ebbe la cattedra di storia naturale al Collège de France e nel 1802 quella di anatomia animale al museo di storia naturale. Fu nominato poi consigliere di stato (1814), accademico di Francia (1818), barone (1824) e pari di Francia (1831). La sua attività scientifica abbraccia varî campi, ordinandosi, tuttavia, in particolare attorno alla zoologia e alla anatomia comparata: sulla linea di L.- J.-M. Daubenton e F. Vicq d'Azyr, di P. Camper e J. F. Blumenbach, C. oppone all'indagine storico-genetica di Buffon lo studio delle strutture, dando così un impulso decisivo all'affermarsi dell'anatomia comparata, che egli vede come garanzia di una corretta fisiologia (Leçons d'anatomie comparée, 5 voll., 1800-05) e come fondamento per un sistema tassonomico naturale (Le règne animal distribué d'après son organisation, 4 voll., 1815-17). Nello stesso tempo, opera uno spostamento nei confronti di Linneo facendo della dissezione la chiave della classificazione, che sarà basata, pertanto, non su caratteri esterni, ma, in primo luogo, sugli organi interni. C. muove dalla considerazione dell'animale come un sistema organizzato, e cioè non una giustapposizione di parti, bensì un tutto in cui ciascun organo e le relative funzioni si trovano in una correlazione tale che nessuno di essi può modificarsi senza produrre un cambiamento in tutti gli altri (principio della correlazione delle parti e delle condizioni d'esistenza o delle cause finali): ciò porta, da un lato, a escludere tutte quelle combinazioni di organi che, possibili da un punto di vista meramente morfologico, non sono tuttavia favorevoli o finalizzate all'esistenza, dall'altro, a introdurre nelle scienze biologiche un criterio razionale deduttivo, che le avvicina alla fisica generale. Purtuttavia, se il modello di C. è quello della fisica generale, egli resta consapevole che, data la complessità del proprio oggetto, l'anatomia non può prescindere dall'osservazione. Il vivente non solo è un organismo, ma è strutturato gerarchicamente: i varî organi hanno una diversa importanza (caratteri dominanti e subordinati) indicata dal maggiore o minore numero di relazioni di coesistenza ed esclusione fra le parti che essi determinano (principio della subordinazione delle parti), ove all'importanza funzionale, prioritaria, corrisponde una maggiore o minore costanza morfologica. Sulla base di questi principî, escludendo sia la genesi progressiva delle forme nel tempo, ipotizzata da Lamarck, sia la trasformazione di un unico piano sostenuta da Geoffroy Saint-Hilaire e quindi negando validità alla concezione continuista della catena dell'essere, C. riconosce nel regno animale, fin dal 1812, quattro embranchements o piani generali (o forme principali): vertebrati, molluschi, articolati, radiati. Massima importanza nella determinazione dei piani è assegnata alla struttura e disposizione del sistema nervoso, scoperta, questa, che segue l'individuazione dei piani medesimi, per la quale C. rinvia a J. J. Virey. Subordinati al sistema nervoso, definito "l'essenza dell'animale" per mezzo del quale vive e ha individualità, sono il sistema circolatorio, respiratorio, digerente, sulla base dei quali sono stabilite altre suddivisioni. Da tempo C. aveva manifestato interesse anche per altri due campi della storia naturale: gli animali fossili e la geologia. Già nel 1796, intervenendo in una disputa tra naturalisti relativa a resti fossili d'elefante rinvenuti in America Settentrionale, concludeva che quei frammenti appartenevano a specie distinte dalle viventi e ricorreva all'ipotesi di rivoluzioni nel corso della storia della Terra per spiegarne la scomparsa. In collaborazione con il geologo A. Brongniart intraprese una campagna di ricerche nella regione parigina, i cui risultati vennero poi pubblicati nell'opera Recherches sur les ossements fossiles de quadrupèdes (1812). Nell'introduzione (Discours sur les révolutions de la surface du globe), pubblicata separatamente nel 1815, C. sottolinea l'importanza della comparazione e del principio di correlazione (e quindi dell'anatomia comparata) per la ricostruzione degli animali fossili; accenna al metodo stratigrafico di cui insieme a Brongniart e indipendentemente da W. Smith può essere considerato l'iniziatore; infine espone la teoria delle rivoluzioni geologiche con la quale respinge l'ipotesi evoluzionistica lamarckiana. C., il quale si interessò anche di antropologia fisica, come segretario perpetuo dell'Institut è autore degli "éloges" dei membri defunti, che, insieme alle lezioni tenute al Collège sulla storia delle scienze naturali e ai rapporti sullo stato delle scienze fisiche e naturali nella Francia contemporanea, commissionatigli da Napoleone, costituiscono il suo contributo alla storia della scienza.