Pittore statunitense (Cody, Wyoming, 1912 - New York 1956), fra i maggiori dell'arte contemporanea negli USA. È considerato con A. Gorky e W. de Kooning l'iniziatore o meglio il formulatore della grammatica della cosiddetta pittura d'azione (action painting) degli espressionisti-astratti.
Trascorsa l'infanzia in Arizona, tra il 1925 e il 1929 frequentò a Los Angeles la Manual high school; nel 1929, stabilitosi a New York, frequentò i corsi del pittore realista Th. Benton presso l'Art students' league e partecipò (1935-42) al Federal arts project. Attratto dagli accenti visionari dell'arte di A. P. Ryder e dalla difficile simbologia dei disegni rituali degli indiani Navaho, negli anni della formazione guardò anche al violento espressionismo della pittura messicana di J. C. Orozco per poi volgersi alle contemporanee esperienze europee, in particolare all'opera di P. Picasso e alle soluzioni surrealiste di M. Ernst (Figura stenografica, 1942 e La lupa, 1943, New York, Museum of modern art; La donna-luna spezza il cerchio, 1943, Parigi, Musée national d'art moderne). Sostenuto dal critico C. Greenberg e da P. Guggenheim, nella cui galleria espose regolarmente dal 1943 al 1948, nella seconda metà degli anni Quaranta, abbandonò le fantastiche anatomie d'ispirazione totemica e presentò le sue prime opere astratte, dirette proiezioni dell'inconscio di forte impronta gestuale. Determinante, per lo stile più personale che P. sviluppò dal 1948 in poi, furono l'influsso di A. Masson, più importante che non quello di Picasso e Miró, e la protezione di Peggy Guggenheim che dal 1943 al 1947 espose, e comprò, regolarmente le opere dell'artista ancora non accettato dal pubblico. Valendosi di una nuova tecnica consistente nell'applicare direttamente il colore del tubetto sulla tela o nel far sgocciolare il barattolo di vernice sulla superficie pittorica (drip, dripping), P. compose opere (in genere di notevoli dimensioni) di raffinata sensibilità cromatica, risultato immediato, nel complesso groviglio di linee, del succedersi delle pulsioni interne: Nella profondità del mare (Full Fathom Five) 1947, New York, Museum of modern art; Pittura, 1948, Parigi, Musée national d'art moderne; Numero 7, 1949, Stoccarda, Staatsgalerie. Protagonista di rilievo della scuola di New York, dal 1950 al 1952, P. abbandonò il colore per il solo bianco e nero (Numero 32, 1950, Düsseldorf, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen; Eco. Numero 25, 1951, New York, Museum of modern art) steso in pennellate dritte, incalzanti, angolose, per poi ritornare alle forme circolari e anche a un nuovo contatto con la figura. Dopo la morte, in un incidente automobilistico, P. fu innalzato a simbolo dell'action painting, di cui è considerato l'iniziatore. Pittura d'azione in quanto i segni del colore lasciano sempre indovinare i precisi movimenti compiuti dall'artista; ed è quindi necessario, affinché si stabilisca uno stretto legame tra il pittore e il quadro nel suo farsi, che la tela sia di grandi proporzioni, commisurate alla corporatura dell'artista, e che egli dipinga sulla tela stesa per terra per essere «più vicino alla pittura, parte di essa», per poterle girare intorno, «lavorare da tutti e quattro i lati e letteralmente essere in essa». Il quadro ha infatti una vita propria, indipendente dai sentimenti dell'artista, il quale dovrà scoprire quella vita, portarla alla luce per presentarla allo spettatore che abbia una reazione adeguata.