Artista statunitense (n. York, Pennsylvania, 1955). Considerato l’erede di A. Warhol nel saper valorizzare gli effetti della massificazione e nell’ottenere il consenso del pubblico, dopo un’esperienza nel marketing ha applicato le regole di mercato alla sua attività, realizzando opere molto quotate sul mercato, spesso riprodotte in pochi esemplari con varianti, riservate a una ristretta cerchia di collezionisti.
Formatosi a Baltimora e a Chicago, K. ha elaborato un linguaggio nel quale il kitsch assurge a opera d’arte: presi oggetti del quotidiano e dell’infanzia, l’artista li ha riprodotti ingranditi e realizzati in porcellana (Michael Jackson and Bubbles, 1988), o acciaio, legno, vetro o con la tecnica del collage. Gli oggetti di uso comune, collocati in teche, come ready made, per K. assumono un nuovo ruolo agli occhi del pubblico. Notevoli, tra i diversi temi, quelli affrontati nelle opere The Pre-new (1979), che ha segnato il suo esordio artistico; The new (1980), dove l’oggetto di consumo diviene installazione artistica; Equilibrium (1985); Luxury and degradation (1986); Rabbit (1986); Statuary (1986, serie di calchi in acciaio di personaggi storici e figure simboliche attuali); Banality (1988-89); Made in Heaven (1990-99, opere ispirate alla pittura rococò); Celebration (1995-98); Puppy (1997); Easyfun (1999-2000), ove torna l’immaginario pubblicitario e il ritorno all’infanzia; Niagara (2000); Easyfun-Ethereal (2000-2002); Hulk (Friends) (2004-2012); Hanging Heart (2006); Metallic Venus (2010-12); Ballerinas (2010-14). Tra le mostre personali si ricordano: Museo Guggenheim di Bilbao (1997), Museo archeologico di Napoli (2003), Museet for Moderne Kunst, Oslo (2004), Museum of Contemporary Art, Chicago (2008), Museum of Art, Atlanta (2011), Fondazione Beyeler, Basilea (2012), Schirn Kunsthalle, Francoforte (2012), Whitney Museum of American Art, New York (2014), Centre Pompidou, Parigi (2015); Palazzo Strozzi, Firenze (2021). Tra le sue opere più recenti si segnala la scultura Apollo Wind Spinner, installata nel 2023 a Hydra (Grecia) nell'ambito della mostra Jeff Koons: Apollo allestita presso la Deste Foundation Project Space Slaughterhouse.