Matematico e filosofo polacco (Wolsztyn, Poznań, 1778 - Neuilly 1853). Autore di importanti studi sulle funzioni, giunse alla soluzione dei sistemi di equazioni differenziali lineari. Dette vita al movimento "messianico".
Ufficiale di artiglieria nell'esercito rivoluzionario di Kościuszko, fu fatto prigioniero dai Russi (1794); servì (fino al 1797) nell'armata di Suvorov. Soggiornò poi in Germania e in Francia, dedicandosi alla matematica e al movimento "messianico" da lui creato.
Nelle polemiche con G. L. Lagrange (Réfutation de la théorie des fonctions analytiques de Lagrange, 1812), per la dimostrazione lagrangiana dell'applicabilità della serie di B. Taylor a qualunque funzione, e con P.-S. de Laplace (Critique de la théorie des fonctions génératrices de Laplace, 1819), W.-H. ha elaborato concetti e procedimenti nuovi come le "somme combinatorie" che danno luogo ai determinanti e certe funzioni omogenee delle radici di un'equazione (da lui dette funzioni aleph). La sua "legge suprema" è uno sviluppo in serie di grande generalità, e grande generalità hanno pure le sue ricerche aritmetiche. Pregevoli le sue formule per esprimere le derivate successive di una funzione. Il suo nome è soprattutto legato alla soluzione dei sistemi di equazioni differenziali lineari. Credette di essere giunto (1812) a risolvere le equazioni letterali di qualunque grado, ma P. Ruffini dimostrò (1820) l'erroneità del metodo. Alla diffusione del pensiero di W.-H. si opposero un linguaggio oscuro, una notazione insolita, un frequente ricorso a considerazioni metafisiche. La tendenza di W.-H. a sviluppare solo il fatto formale della matematica lo condusse a singolari forme di "misticismo matematico", come la pretesa deduzione dell'"Assoluto" da una "matematica universale" da lui ideata. La filosofia mistica di W.-H., il "messianismo", è appunto il tentativo di realizzare sulla terra una "religione assoluta", sintesi tra due opposti principi, il conservatore e il liberale.
Tra le sue opere: Introduction à la philosophie des mathématiques (1811); Philosophie de l'Infini (1814); Messianisme. Union finale de la philosophie et de la religion, constituant la philosophie absolue (1831-39).