Scrittore francese (Parigi 1900 - ivi 1998). Autore estremamente prolifico, la sua produzione spazia dal romanzo al diario al teatro, portando ad alti livelli stilistici ed espressivi l'indagine introspettiva e la problematica sottesa a ogni suo libro: un'invincibile fatalità che attutisce o neutralizza ogni volontà e conduce l'individuo alla perdizione, al peccato o a un paralizzante complesso di colpa. L'opera che lo rese famoso fu Adrienne Mésurat (1927); la fatale attrazione del peccato, ove la religiosità greeniana svela i suoi toni protestantici, assume da Le visionnaire (1934) a Moïra (1950) l'aspetto di una incombente ed arcana presenza. Vita. Figlio di genitori nativi degli Stati Uniti, perse la madre a quattordici anni e, dopo una crisi mistica, si convertì al cattolicesimo all'età di sedici anni. Studiò al liceo Janson-de-Sailly. Nel 1918 prestò servizio sul fronte francese, poi in Italia. Dopo la guerra trascorse circa tre anni in America e terminò gli studi nell'università della Virginia. Vissuto in Francia dal 1926 al 1940, si rifugiò poi negli Stati Uniti per svolgervi opera di propaganda nelle trasmissioni radio in francese da New York. È di questi anni il suo riaccostamento al cattolicesimo. A guerra finita si stabilì di nuovo in Francia, pur avendo in precedenza ottenuto la cittadinanza americana. Accademico di Francia dal 1972, tra i vari riconoscimenti ricevuti figurano anche il premio letterario Prince Pierre de Monaco (1951), il Grand prix de littérature dell'Académie Française (1970) e il premio Cavour (1991).
Esordì con buoni saggi critici su scrittori inglesi in riviste di Parigi. Pubblicò poi alcuni romanzi: Mont-Cinère (1926), di ambiente virginiano; il già citato Adrienne Mesurat e Léviathan (1929), ambientati nella provincia francese; Le visionnaire, in cui la mescolanza di reale e di chimerico che caratterizza la sua arte trova una delle espressioni migliori; Minuit (1936); Varouna (1940). Delle sue altre opere narrative si ricordano: Suite anglaise (1927), Le voyageur sur la terre (1927), Les clefs de la mort (1927), L'autre sommeil (1931), Épaves (1932), Si j'étais vous... (1947), il summenzionato Moïra, Chaque homme dans sa nuit (1960), L'autre (1971), Le mauvais lieu (1977), Les pays lointains (1987), Les étoiles du Sud (1989). Del suo teatro, di chiara ispirazione cristiana, si ricordano: Sud (1953), L'ennemi (1954), L'ombre (1956), L'automate (1985). Saggista, ha scritto fra l'altro: Pamphlet contre les catholiques de France (1924), Un puritain homme de lettres (1928), Liberté (1974). Oltre a quattro volumi autobiografici (Partir avant le jour, 1963; Mille chemins ouverts, 1964; Terre lointaine, 1966; Jeunesse, 1974), pubblicò sedici volumi di diari (tra il 1938 e il 1996) e un'autobiografia religiosa, Ce qu'il faut d'amour à l'homme (1978). Nel 1994 diede alle stampe Dixie, dedicato al mitico Sud degli Stati Uniti da cui provenivano i suoi genitori. Da ricordare infine Jeunesse immortelle (1998), uno studio sui poeti britannici J. Donne e S. T. Coleridge.