(o Phi-Long-Luang) Nome laotiano (che significa «selvaggi delle foglie gialle», dall’aspetto dei loro fragili ripari di foglie) generalmente dato ai piccoli gruppi di raccoglitori-cacciatori nomadi delle foreste orientali dell’altopiano di Korat, sui monti di confine fra Thailandia e Laos. Prima di iniziare, in tempi recenti, un processo di sedentarizzazione, erano suddivisi in piccole bande patrilineari dedite alla raccolta e alla caccia di piccola selvaggina. Malgrado la rudimentalità dell’economia e delle armi impiegate, la presenza tra i K. di elementi culturali, quali lo xilofono, i recipienti di bambù, l’accensione del fuoco per percussione (propri di culture più complesse), ha fatto supporre che essi abbiano subito un processo di impoverimento culturale.