Si dice a percussione la tecnica di accensione del fuoco consistente nel battere fra loro una selce e una pirite o altro minerale ferrifero facendo scoccare scintille che incendiano un ciuffo di foglie secche appositamente preparato. Tale tecnica, praticata in tempi preistorici, è conosciuta tuttora da popolazioni africane, amerindie, australiane.
Nel linguaggio finanziario, si parla di percussione di un’imposta per indicare il processo mediante il quale un’imposta colpisce il contribuente di diritto, quello cioè tenuto a pagare l’imposta stessa al fisco, indipendentemente dall’eventuale traslazione dell’onere di essa su altri contribuenti di fatto.
In semeiotica medica, metodo fisico di indagine mirante a trarre elementi clinici dai caratteri del suono ottenuto percuotendo, con opportune tecniche, una determinata regione corporea (per lo più torace e addome). Alla percussione si ricorre per delimitare il confine di alcuni organi e per trarre deduzioni sul loro stato anatomico.
Una delle forme di accensione delle cariche di lancio o di scoppio, nelle artiglierie e nei proiettili scoppianti, consistente essenzialmente nell’urto di un percussore sopra una piccola quantità di esplosivo (contenuto nella capsula dell’innesco) altamente sensibile. Si hanno pertanto congegni di sparo a percussione, differenziati dai congegni di sparo elettrici, a sfregamento ecc. Si chiama spoletta a percussione un determinato tipo di spoletta destinata a provocare lo scoppio per urto del proietto contro un ostacolo.
Nell’uso moderno, percussore si dice soltanto per indicare quella parte del congegno di sparo delle armi da fuoco e delle spolette dei proiettili scoppianti destinata a battere violentemente su un piccolo quantitativo di esplosivo (contenuto nella capsula) particolarmente sensibile, in modo da determinare lo scoppio: in genere è costituito da un corpo cilindrico, più o meno allungato, munito, a una estremità, di una punta. Il percussore è mobile oppure fisso; nel primo caso, sotto l’azione di un’opportuna spinta va a colpire la capsula d’innesco nel fondello della cartuccia, come in tutte le armi da fuoco portatili, nelle mitragliatrici e nelle artiglierie; nel secondo caso, invece, è la capsula che viene a colpire il percussore, come in genere nelle spolette a p. o nei mortai di fanteria ad avancarica (➔ mortaio).