bambù Nome comune di piante poacee legnose appartenenti alla tribù Bambusee (o, secondo alcuni, sottofamiglia Bambusoidee). Sono piante generalmente di grandi dimensioni, alte fino 40 m, con rizoma strisciante, ramificato, culmi aerei perenni con numerosi rami alterni, foglie a lamina di norma lanceolata, ristretta in breve picciolo, disarticolantisi alla fine della guaina. Le infiorescenze sono a pannocchia, spiciformi o a capolino; i fiori con 3-6 o molti stami, gli stili 3-6. La fioritura avviene irregolarmente, ed è sempre seguita dalla morte dell’individuo. Il frutto, di solito una cariosside, è in certi generi una bacca o una noce. Sono note oltre 200 specie tropicali e subtropicali, di cui 150 asiatiche; molte formano boscaglie. Generi principali: Arundinaria, Bambusa, Dendrocalamus, Melocanna, Oxytenanthera, Phyllostachys
L’utilizzazione è molto varia nei paesi di origine: i fusti, che sono cavi e molto duri, servono a fabbricare condotte d’acqua e recipienti o come legname da costruzione, e, spaccati, a fare stuoie, cappelli ecc. Quelli sottili o più giovani si usano per fare bastoni, ombrelli, mobili ecc. In alcune specie si trovano nell’interno degli internodi concrezioni silicee dette tabascir, usate nella medicina indigena. Parecchie specie sono coltivate nei giardini, anche nelle parti meno fredde dell’Europa.