Stendardo di Costantino caratterizzato dalla sigla monogrammatica del nome di Cristo o chrismon
Aveva la forma di un vessillo con asta trasversa da cui pendeva un drappo purpureo quadrato; al vertice era il chrismon circondato dalla corona d’alloro. L’origine del l. deriverebbe secondo Eusebio (Vita Costantini I, 27-31) dall’apparizione a Costantino di una croce nel cielo di Gallia con le parole ἐν τούτῳ νίκα «vinci con questo»; secondo Lattanzio (De mortibus persecutorum, 44) dal sogno avuto da Costantino alla vigilia della battaglia risolutiva contro Massenzio (ponte Milvio, 312).
Un vessillo di forma simile nel Medioevo fu l’insegna dei cavalieri e Comuni d’Italia. Nel 1920 fu concesso in Italia un l. speciale ai reggimenti bersaglieri e alpini, ai reparti d’assalto decorati nella Prima guerra mondiale e ad altri corpi. Fu adottato nell’Italia fascista come insegna dal PNF (Partito Nazionale Fascista) e dalle legioni della MVSN (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e in seguito dalle associazioni di ex combattenti in luogo della bandiera.