Stilla di umore secreto da apposite ghiandole dell’occhio.
Il liquido lacrimale assolve alla funzione di mantenere umida e detersa la superficie della cornea e della congiuntiva. È costituito da un liquido acquoso, con scarsi sali (cloruro di sodio) e piccole quantità di proteine, glucosio e urea, più una sostanza batteriolitica (lisozima). La secrezione delle l., in genere scarsa, può aumentare in particolari condizioni di emotività (pianto) o per stimoli di varia natura (luminosa, meccanica, termica ecc.) che interessino la congiuntiva, la cornea, la mucosa nasale; è inibita, invece, da alcuni farmaci (per es. atropina) e in alcune malattie generali. Alla funzione di secernere il liquido lacrimale e di assicurarne il deflusso assolve l’apparato lacrimale (v. fig.), costituito dalle ghiandole e dalle vie lacrimali. Le ghiandole lacrimali principali sono situate una per lato, nell’angolo superoesterno dell’orbita. Presentano struttura tubolo-alveolare e sono munite di lunghi dotti escretori che si aprono nel fornice congiuntivale superiore: sono innervate dal nervo lacrimale (suddivisione del nervo oftalmico) e sono irrorate dall’arteria lacrimale.
In patologia, le ghiandole lacrimali possono essere danneggiate da traumi, cui possono residuare fistole; da infiammazioni (dacrioadenite); da ipertrofia (sindrome di Mikulicz); da cisti (dacryops o igroma) e da tumori (cloroma, cilindroma ecc.). A causa di processi autoimmunitari, si atrofizzano in una particolare malattia (sindrome di Sjögren).
I lacrimogeni sono sostanze (cloroacetofenone, bromoacetone, cianuro di bromobenzile, cloroacetone, bromuro di benzile ecc.) aventi spiccata capacità di eccitare la secrezione di l., a volte accompagnata da altre azioni fisiologiche secondarie (bruciori, fotofobia ecc.), usate come aggressivi chimici, in azioni di polizia ecc. Possono essere gas o vapori ovvero anche liquidi o solidi capaci di volatilizzare o di sublimare facilmente; con esse si riempiono proietti, candelotti ecc. Di solito presentano azione lacrimogena i composti del tipo RCOCH2X, dove X è un alogeno, R un radicale alifatico o aromatico, saturo o no, e i composti del tipo RCH2X, con R radicale aromatico.