Figlio di Carlo III (Napoli 1377 - ivi 1414). Successe al padre, assassinato a Buda (1386), sotto la reggenza della madre, Margherita di Durazzo. Nel 1399 riuscì a battere Luigi II d'Angiò, che aveva occupato (1390) gran parte del suo regno. Dovette a lungo lottare contro la prepotenza dei feudatarî, in specie dopo una sua sfortunata spedizione a Zara (1403) per ottenere la corona di Ungheria. Iniziò quindi una più concreta politica d'infiltrazione nell'Italia centrale. Una volta ottenuto l'appoggio dei baroni grazie al matrimonio con Maria d'Enghien, vedova di Raimondo del Balzo Orsini, principe di Taranto, si proclamò protettore di Roma (1404), e l'occupò militarmente (1408), estendendo poi l'occupazione al Lazio. Il papato reagì opponendogli Luigi II d'Angiò, incoronato re di Napoli. Ma L., con accorta politica, riuscì ad accordarsi con l'antipapa Giovanni XXIII, ottenendo, oltre al titolo di gonfaloniere della Chiesa, il possesso di Perugia, Ascoli, Benevento e altre città. Ruppe però poco dopo l'accordo, rioccupando e devastando Roma. La guerra ebbe fine con la sua morte. La sua ambiziosa politica di espansione e di predominio in Italia aveva lasciato nel regno un pauroso disordine, che ne minacciò la stessa sopravvivenza.