Lago della Lombardia (detto anche Lario, lat. Larius), dopo il Lago di Garda e il Lago Maggiore il più vasto d’Italia (145 km2). La sua massima lunghezza (fra Gera a N e Como a S) è di 46 km, la massima larghezza (fra Riva e Fiumelatte) di 4300 m. Il livello del pelo d’acqua è a circa 199 m s.l.m. Ha forma simile a un Y rovesciato. L’andamento del fondo è assai vario: la profondità massima del lago (410 m) si riscontra nel ramo di Como; negli altri due rami, di Gera e di Lecco, si raggiungono rispettivamente i 210 e i 280 m. L’origine del lago va probabilmente riconnessa con l’avanzamento del ghiacciaio abduano dalla Valtellina e dalla valle della Mera (Spluga), dapprima unico e poi diviso in due rami, fino a sboccare nella regione briantea. Il lago riceve il tributo di una quarantina di corsi d’acqua; i principali sono la Mera e l’Adda. Unico emissario è l’Adda, che esce dall’estremità S del ramo di Lecco; il ramo di Como è a fondo cieco. Notevoli sono i conoidi (ove sorgono i principali centri costieri), dovuti, come pure le formazioni deltizie e i piani alluvionali, all’opera dei corsi d’acqua. Il regime del lago è di tipo alpino. Il livello si alza verso ottobre e verso giugno, si abbassa generalmente nei mesi intermedi. La vegetazione costiera è rigogliosa, grazie al microclima lacustre: prosperano i rododendri, le azalee, le camelie, l’ulivo e, in punti più riparati, il limone, la palma da datteri e altre piante subtropicali. I centri principali lungo le sponde del lago sono Como, Lecco, Bellagio e Menaggio. L’industria turistica è floridissima.