Leopoli (ucraino L΄viv; pol. Lwów) Città dell’Ucraina (717.655 ab., stima 2022), capoluogo dell’oblast´ omonima (21.800 km2 con 2.512.084 ab. nel 2020); già capoluogo del dipartimento polacco di Leopoli. È situata su un affluente del Bug, in regione collinosa ed è importante nodo ferroviario e centro industriale, con impianti metalmeccanici (macchine agricole, autoveicoli), petrolchimici, tessili, alimentari, farmaceutici, del vetro, delle ceramiche, editoriali e degli strumenti musicali.
Fondata nel 1250 circa come fortezza contro i Tatari, divenne residenza della dinastia regnante di Rutenia. Il re polacco Casimiro il Grande, dopo aver unito la Rutenia alla Polonia, ne fece la capitale della Rutenia polacca; da allora la città si sviluppò come centro fiorente del commercio carovaniero, in stretto rapporto con le colonie genovesi di Crimea. L. confermò la sua importanza militare resistendo vittoriosamente, nel 15°-17° sec. alle invasioni valacche, tatare, moscovite, cosacche, turche. Dopo la conquista e il saccheggio subiti dagli Svedesi di Carlo XII (1704), la città decadde; passata all’Austria (1772), fu promossa a dignità di capitale della Galizia, ma partecipò attivamente ai moti rivoluzionari del 1848 e subì la repressione militare. Nel 1870, avendo la Galizia ottenuto l’autonomia, iniziò per la città un periodo di sviluppo, che ne fece un elemento importante nel rinnovamento culturale e politico della Polonia ma anche della popolazione ucraina di religione greco-ortodossa. Dopo la Prima guerra mondiale, in cui fu teatro di battaglia fra Austriaci e Russi, L. fu incorporata alla Repubblica Polacca per la pace di Saint-Germain (1919). Passata all’Ucraina sovietica con il patto russo-tedesco del 1939, fu occupata nel 1941 dai Tedeschi e soggetta a efferate repressioni, fra cui il massacro della popolazione ebraica (circa 100.000 persone). Liberata a opera dell’esercito clandestino polacco, fu occupata dalle truppe sovietiche (1944) e nel 1945 annessa dall’URSS come parte della Repubblica ucraina. La popolazione polacca fu trasferita in Polonia.
Nel febbraio 2022, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Leopoli è diventata luogo di raccolta e smistamento degli aiuti umanitari giunti dall'Europa, e via di fuga verso la Polonia per migliaia di profughi; con l'intensificarsi e il diffondersi del conflitto nel mese successivo, la città è stata sottoposta a ripetuti bombardamenti e attacchi missilistici che hanno colpito la zona dell'aeroporto civile.