Macchina utensile per la lavorazione dei metalli, destinata abitualmente all’esecuzione di superfici piane, di scanalature ecc., e solo eccezionalmente di superfici cilindriche o rigate sghembe. Il moto di lavoro, rettilineo alternativo e orizzontale, è impresso all’utensile, che è un ugnetto portato da una slitta; quello di alimentazione è impresso alla tavola portapezzo. La lunghezza della corsa di lavoro è, in genere, breve, dell’ordine di 0,5 m, e raramente raggiunge 1 m; maggiore può essere la corsa di alimentazione. L’utensile compie una corsa attiva, durante la quale asporta il truciolo, e una corsa di ritorno, a vuoto, con velocità maggiore; alla fine di questa avviene il moto intermittente di alimentazione, di ampiezza pari alla larghezza del truciolo asportato. Il comando dei moti di lavoro e di alimentazione può essere di tipo meccanico o di tipo oleodinamico. Importante caratteristica delle l. sono la robustezza e la rigidità perché ogni deformazione o vibrazione nuoce all’esattezza del lavoro; questa caratteristica si consegue specialmente ampliando le superfici accoppiate delle guide.