LIMBURG an der Lahn
LIMBURG an der Lahn (Limpurg, Lymburg, Lintburgk, Lintburg nei docc. medievali)
Città della Germania, situata in Assia, sul corso del fiume Lahn, affluente del Reno.L. si sviluppò a partire dal sec. 9° intorno al castello e alla collegiata di St. Georg und Nikolaus (od. cattedrale), in una zona molto fertile, crocevia di strade di notevole importanza; questo primo nucleo abitato, che nel 940 divenne borgo fortificato, si trovava in prossimità di un punto in cui l'attraversamento del fiume era abbastanza agevole.La fondazione della primitiva chiesa di St. Georg, su una rupe a strapiombo sulla Lahn, si fa risalire all'814-847, periodo in cui sarebbe stata consacrata dall'arcivescovo Hatto di Magonza; questa notizia, riportata nelle cronache, non ha trovato però conferme documentarie (Kubach, Verbeek, 1976, p. 664). Secondo alcuni, infatti, la fondazione sarebbe piuttosto da riportare al 910, anno in cui il conte Konrad Kurzbold (m. nel 948) fece costruire la chiesa con l'appoggio finanziario del re Ludovico IV il Fanciullo (893-911); fin dall'inizio la chiesa dipendeva dalla diocesi di Treviri. Il castello venne edificato insieme alla chiesa, sulla stessa rupe. Nel 1058 fu inaugurato l'oratorio annesso alla collegiata; in questa occasione vi furono cospicue donazioni da parte delle famiglie nobili della città e dei dintorni.Dal 1223 al 1420 la città fu sotto il dominio feudale dei conti di Limburgo, appartenenti alla casa degli Isenburg, che si insediarono nel castello apportandovi numerose modifiche; a partire dal 1420 L. divenne invece possesso del principe elettore, l'arcivescovo di Treviri.La Limburger Chronik, scritta dal notaio Tilemann Elhen von Wolfhagen (1347-1411) e suddivisa in Chronica, Notae, Annales e Chartae, fornisce innumerevoli notizie sulla storia di L., spesso definita oppidum, dall'11° al 15° secolo. La città ebbe le prime cariche comunali all'inizio del sec. 13°, il borgomastro nel 1293 e il Consiglio comunale nel 1344. Secondo le fonti, alla metà del sec. 14° la città aveva una popolazione di cinquemila abitanti e durante tutto il secolo godé di un'economia fiorente grazie al commercio di stoffe e alla produzione di vino, le attività più diffuse.
Dalla Limburger Chronik si apprende inoltre che tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento si susseguirono straripamenti della Lahn (Logana) e incendi, tanto che nel 1315 fu costruito il primo ponte in pietra della città, l'Alte Brücke; sebbene rimaneggiato più volte, esso è uno dei monumenti principali di Limburg.Della prima fase costruttiva della cattedrale, risalente a un periodo compreso fra il sec. 9° e l'11°, rimangono alcune parti di pavimentazione rinvenute nel 1934 nella navata meridionale e nel coro, sotto l'attuale piano di calpestio; a partire dal 1220 e fino al 1235, anno in cui fu consacrato il coro, venne edificata la chiesa in forme che sono sostanzialmente quelle attuali.La cattedrale conserva la facciata originale, con due torri ai lati; fu terminata nel 1275 e, come tutto l'esterno, presenta una decorazione policroma (molto restaurata) in bianco e arancio, che ne evidenzia le strutture architettoniche (v. Architettura dipinta). Oltre alle due torri di facciata, la chiesa ha altre cinque torri, che complessivamente le conferiscono un aspetto davvero imponente, accentuato dalla posizione scenografica sulla cima di una collina che domina la Lahn.L'interno è a tre navate divise da grandi pilastri cruciformi, alternati a pilastri di sezione minore, con colonne addossate; la navata centrale (altezza m. 32; m. 46 sotto la cupola del capocroce) è coperta con un sistema di volte esapartite, presenti anche nei bracci del transetto e nell'abside. La navata centrale, il transetto e il coro presentano un alzato articolato in quattro piani: arcate, matronei, triforio e finestre. Gli studiosi concordano nell'evidenziare le affinità di questo schema a quattro piani con quello di alcune cattedrali francesi, in particolare quelle di Laon e di Noyon: senza dubbio l'architetto di L. conosceva questi esempi ed è davvero notevole la sua abilità nel conciliare il dinamismo e lo slancio verticale delle costruzioni francesi con una concezione di matrice locale che rimane comunque severa e massiccia. L'effetto ottenuto è di un edificio a metà tra il Tardo Romanico tedesco e il Gotico primitivo francese.La presenza di matronei praticabili è stata messa in relazione con la Cappella Palatina di Aquisgrana (Wilson, 1990, p. 147): secondo questa ipotesi, mentre ad Aquisgrana la galleria veniva usata dall'imperatore e dal suo seguito, nel caso di L. poteva funzionare come uno spazio privilegiato per la nobiltà locale e per le famiglie della borghesia mercantile.Nel 1977 lungo le navate e nelle volte furono scoperti affreschi con figure di santi e scene allegoriche: in particolare, nella cupola della crociera sono raffigurati Cristo in maestà tra i ss. Nicola e Giorgio, titolari della chiesa. Gli affreschi non dovrebbero risalire a un'epoca di molto posteriore alla consacrazione dell'edificio. All'interno della cattedrale va segnalata la presenza di un fonte battesimale del sec. 13° con rilievi, su otto colonne; altre due opere degne di nota sono la tomba del fondatore Konrad Kurzbold con statua giacente (sec. 13°) e gli stalli in pietra del coro.Nel cimitero nei pressi della cattedrale si trova la cappella dedicata a s. Michele, databile al 1280.La chiesa di St. Anna, risalente al sec. 14°, ma ricostruita quasi completamente nel 17°, conserva ancora le vetrate trecentesche.La chiesa di St. Sebastian (sec. 13°), un tempo francescana, oggi chiesa parrocchiale, è divisa in tre navate e conserva al suo interno tombe ed epigrafi di epoca gotica.Il palazzo vescovile, a ridosso della chiesa di St. Sebastian, ospita lo Staurothek Domschatz und Diözesanmus., nel quale si trovano alcuni esempi di arte sacra medievale provenienti dalla diocesi di L., tra cui frammenti di scultura architettonica di epoca romanica e gotica e reliquiari del 14° secolo.Nel museo è conservata anche la celebre stauroteca prodotta a Costantinopoli fra il 945 e il 959; la cassetta, di argento dorato (cm. 48356), è composta da una teca portareliquie chiusa da un coperchio scorrevole, decorato da nove lastre rettangolari smaltate e incorniciate da fasce ornamentali. La raffigurazione centrale, che occupa tre riquadri, è quella della Déesis, con Cristo Pantocratore affiancato da Maria, l'arcangelo Michele, s. Giovanni Battista e l'arcangelo Gabriele, mentre nelle altre lastre sono raffigurati gli evangelisti e alcuni apostoli. Le lastre sono circondate da bordi con motivi arabescati in filigrana d'oro con l'inserto di numerose pietre preziose. All'interno di questi bordi, a intervalli regolari, sono disposte altre piccole lastre con figure a mezzo busto di santi vescovi e guerrieri, venerati in modo particolare dalla Chiesa ortodossa. Il retro della stauroteca è decorato con una grande crux gemmata, incorniciata da motivi vegetali stilizzati. L'opera, capolavoro dell'oreficeria bizantina, faceva originariamente parte del tesoro imperiale di Costantinopoli e fu portata in Europa, in seguito alla quarta crociata, dal nobile Heinrich di Ulmen; nel 1208 fu data in dono al monastero delle Agostiniane di Stuben, presso Bremm, e nel 1827 giunse infine a Limburg. Un restauro eseguito fra il 1951 e il 1954 ha restituito al reliquiario lo splendore originario.Altre opere di notevole interesse sono il c.d. bastone di S. Pietro, un reliquiario prodotto a Treviri intorno al 980-990, e un altro reliquiario a forma di chiesa, di scuola renana, risalente alla prima metà del 13° secolo.
Nel centro storico di L. vi sono case a graticcio di varie epoche; quella ubicata al nr. 1 del Römer, una casa a tre piani, risale al 1296 ed è una delle più antiche della Germania.
Bibl.iografia
Fonti. - W.H. Struck, Das Georgenstift, die Klöster, das Hospital und die Kapellen in Limburg an der Lahn. Regesten 910-1500, Wiesbaden 1956; Tilemann Ehlen von Wolfhagen, Die Limburger Chronik, a cura di A. Wyss, in MGH. Dt. Chron., IV, 1, 1883.
Letteratura critica. - E.A. Weerth, Das Siegeskreuz der byzantinischen Kaiser Constantinus VII. Porphyrogenitus und Romanus II. und der Hirtenstab des Apostels Petrus, Bonn 1866; I. Ibach, Der Dom von Limburg, Limburg a. d. L. 1878; M. Höhler, Geschichte des Bistums Limburg, Limburg a. d. L. 1908; L. Sternberg, Limburg an der Lahn als Kunststätte, Düsseldorf 1911; H. Kunze, Die Stiftskirche St. Georg in Limburg an der Lahn, ZGA 5, 1911-1912, pp. 33-47; E. Gall, St. Georg in Limburg an der Lahn und die nordfranzösische Frühgotik, in Festschrift für Adolph Goldschmidt, Leipzig 1923, pp. 6-30; P. Klepper, Limburg, Berlin 1928; L. Sternberg Der Dom zu Limburg in der Entwicklungsgeschichte der rheinischen Kunst, Limburg a. d. L. 1935; W. Weyres, Der Georgsdom zu Limburg, Limburg a. d. L. 1935; A. Böckler, Zur Restaurierung der Staurothek von Limburg, Kch 4, 1951, pp. 209-214; J. Hensler, Der Dom zu Limburg, München 1953; J. Rauch, Die Limburger Staurothek, Das Münster 8, 1955, pp. 201-218; F. Schenk zu Schweinsberg, Kunstgeschichtliche Probleme der Limburger Staurothek, ivi, pp. 219-234; J.M. Wilm, Die Wiederherstellung der Limburger Staurothek, ivi, pp. 234-240; E. Schirmacher, Limburg an der Lahn. Entstehung und Entwicklung der mittelalterlichen Stadt, Wiesbaden 1963; E. Stille, Limburg an der Lahn und seine Geschichte, Limburg a. d. L. 1971; H.E. Kubach, A. Verbeek, Romanische Baukunst an Rhein und Maas. Katalog der vorromanischen und romanischen Denkmäler, II, Berlin 1976, pp. 663-671; C. Rizzardi, La Stauroteca di Limburg an der Lahn nella cultura artistica costantinopolitana, CARB 24, 1977, pp. 303-321; M. Groblewski, Der Limburger Dom. Seine Geschichte als denkmalpflegerisches Objekt, Das Münster 31, 1978, pp. 317-334; W. Nicol, Der Dom zu Limburg, Mainz a. R. 1985; C. Wilson, The Gothic Cathedral. The Architecture of the Great Church 1130-1530, London 1990, pp. 146-147.