Gruppo di lingue indoeuropee che si distingue cronologicamente in antico iranico (7°-4° sec. a.C.: avestico e antico persiano), iranico medio (3° sec. a.C. fino all’invasione musulmana: pahlavī o sasanidico, sacio e sogdiano), iranico moderno (persiano moderno, documentato letterariamente dal 10° sec., curdo, pashtō, osseto, beluci ecc.). All’interno delle lingue indoeuropee l’iranico è caratterizzato, nella fase antica, dalla sostituzione di sonore a sonore aspirate (avestico baraiti di fronte a sanscrito bharati «egli porta»), di sibilanti a dorsali (avestico satem di fronte a latino centum «cento»). La fase dell’iranico medio vede il passaggio dal tipo sintetico al tipo analitico: scompaiono nei nomi le declinazioni e le desinenze sono sostituite da prefissi; nella flessione verbale quasi tutti i tempi sono sostituiti da formazioni perifrastiche.