In microbiologia, il fenomeno con cui un batteriofago (temperato) stabilisce rapporti continuativi con l’ospite batterico senza lisi cellulare. Il ciclo dei batteriofagi temperati è detto lisogenico (o lisogeno). Il batterio ospite, chiamato lisogeno, continua a crescere e a dividersi. La replicazione del genoma del batteriofago, che prende il nome di profago, è coordinata con quella del cromosoma dell’ospite, cosicché a ogni divisione cellulare il profago è ereditato da entrambe le cellule figlie. Il profago è mantenuto all’interno del batterio o mediante integrazione nel cromosoma batterico, come nella maggior parte dei batteriofagi temperati (λ, NU, ø 105), o come plasmide extracromosomico (P1). Le cellule dell’ospite, in seguito all’infezione, possono presentare talvolta un fenotipo alterato. Tale fenomeno, chiamato conversione fagica, è determinato o dall’espressione dei geni fagici con produzione di tossine batteriche (come quella della difterite, l’enterotossina A dello stafilococco), o dall’inattivazione dei geni batterici, causata dall’inserzione del batteriofago: per es., l’attività lipasica dello Staphylococcus aureus viene persa dopo infezione del batteriofago L54 a causa dell’inattivazione del suo gene strutturale. Lo stato lisogeno è mantenuto da una proteina che funge da repressore della funzione litica del profago; l’inattivazione di questa proteina determina l’induzione del ciclo litico. La scelta fra il ciclo litico e quello lisogeno è effettuata dal batteriofago con sistemi regolativi piuttosto complessi (➔ regolazione).