Architetto statunitense (Boston 1856 - Chicago 1924). Tra i protagonisti della Scuola di Chicago, S. inaugurò, uno stile fortemente individuale (Auditorium Building, realizzato con D. Adler, ora Roosevelt College, Chicago, 1886-89). La sua concezione architettonica pose in primo piano il rapporto tra forma e funzione, e trovò espressione nella semplicità dei volumi. S., per l'essenzialità geometrica di alcune sue realizzazioni (Magazzini Carson Pirie & Scott, Chicago, 1898-99), è considerato uno dei precursori della moderna architettura razionalista.
Studiò al Massachusetts institute of technology, quindi a Filadelfia, New York, Chicago e alla École des beaux-arts a Parigi (1874). Tornato a Chicago, entrò a far parte dello studio di D. Adler, di cui divenne socio (1881-95).
S. si inserì in modo originale nella accesa polemica che animava il dibattito architettonico statunitense del periodo. Tra quanti sostenevano un'architettura eclettica ispirata al vasto repertorio delle esperienze storiche (gotico, Rinascimento, ecc.) e quanti, invece, traevano ispirazione formale dai nuovi processi produttivi (industrializzazione, prefabbricazione degli elementi, ecc.), S. inaugurò, con un personale rifiuto del classicismo, il suo stile individuale che emerse già nella relizzazione nell'Auditorium Building. La collaborazione con Adler produsse opere di notevole interesse: Ann Halsted Flats (1884-85), Walker Warehouse, Kehilath Anshe Ma´ariv Synagogue (1889-90), Transportation Building per la Fiera colombiana (1892-93, demolito) a Chicago e, a Salt Lake City, il Dooly Blok (1890, demolito), nei quali affiora la lezione di H. H. Richardson; Wirt Dexter Building (Chicago, 1887), Chicago Cold Storage Exchange Warehouse (1890), Wainwright Building (Saint-Louis, 1891), Chicago Stock Exchange Building (1892-93), Guaranty Building (Buffalo, 1894-95), dai quali emerge un'architettura sempre più attenta alla semplicità del volume, con superfici scandite e suggerite dalle logiche dell'impalcato strutturale. Questa base compositiva trova, nel ricercato dialogo con gli elementi decorativi, quella voluta riproduzione dei processi organici naturali, senza soluzione di continuità e, dunque, con modalità diverse dalla fluidità meramente gestuale di certa architettura dell'art nouveau. Esemplare è il caso del Guaranty Building, dove decorazioni di carattere floreale si svolgono dal piano terreno fino alla fascia di coronamento con oblò che conclude il grattacielo. Il noto aforisma di S. "form ever follows function" rivela così, nella pratica, la natura di una poetica costantemente attenta al problema della relazione forma-funzione. In altri edifici pubblici, nelle Ryerson Tomb (1887) e Getty Tomb (1890) a Chicago, nella National Farmer's Bank (Owattonna, Minnesota, 1908) la progettazione di S. si concentra sui volumi nella loro essenzialità geometrica: bucature, decorazioni e materiali sono infatti condizionati da quella scelta primaria. Tra le altre varie opere di S. (Bayard Building, New York, 1897-99; Gage and McCormick Building, Chicago, 1898-99; magazzini Van Allen, Clinton, Iowa 1913-15; ecc.) è la progettazione dei magazzini Carson Pirie & Scott ad avergli conferito un ruolo di rilievo tra i precursori della moderna architettura razionalista, in virtù dell'essenzialità di impostazione delle facciate svetrate, della torre cilindrica impiegata per la soluzione d'angolo e della pur intensa esplosione ornamentale, limitata, tuttavia, alla sola zona delle vetrine. Elemento, quest'ultimo, di romantica mediazione tra la ricca e confortevole progettazione degli interni e una sempre più richiesta razionalizzazione e serializzazione dei fronti stradali. Troncati i rapporti con Adler, S. progettò piccoli edifici e sedi di banche (People's Savings Bank, Cedar Rapids, Iowa, 1909-11; People's Savings & Loan Association Bank, Sidney, Ohio, 1917-18; Kraus Musik Store, Chicago, 1922), non senza difficoltà economiche a cui sovente ovviò l'aiuto del suo allievo: l'emergente F. L. Wright. Di rilievo è anche la sua produzione teorica: Kindergarten Chats, pubblicati a puntate sul Journal of the american association of architects (dal 1901 al 1902); The autobiography of an idea (1924), che ripercorre in forma romanzata la sua formazione culturale e la sua poetica.