(ingl. Philadelphia) Città degli USA (1.449.634 ab. nel 2007), la sesta dopo New York, Los Angeles, Chicago, Washington e San Francisco. Si trova nello Stato della Pennsylvania, alla confluenza del fiume Schuylkill nel Delaware, a poco più di 150 km dall’Oceano Atlantico, dove termina la navigazione fluviale commerciale. Fondata nel 1682, dopo la guerra civile, quando la colonizzazione si espanse a O, grazie alla sua posizione sui due fiumi assunse il controllo degli scambi commerciali tra le nuove regioni conquistate e la costa. Allo sviluppo economico della città ha contribuito la fertilità della regione pedemontana, tra le meglio coltivate degli Stati atlantici. La popolazione (prevalentemente di origine irlandese, inglese, tedesca, olandese, con una notevole minoranza nera e portoricana) ha segnato un rapido incremento: di 15.000 ab. nel 1750 e di 121.000 nel 1850, nel 1900 (anche grazie a un ampliamento dei limiti amministrativi) aveva già superato il milione.
Due grandi strade incrociate ad angolo retto, da N a S e da E a O (Broad Street e Market Street), tracciano gli assi commerciali della metropoli, la quale nella sua espansione è rimasta fedele, fino al primo quarto del 20° sec., all’iniziale piano a reticolato: nel centro geometrico sorge il municipio. Con il volgere del tempo F. è andata estendendosi verso N lungo le rive dei due fiumi e poi a O dove ha valicato lo Schuylkill, mediante numerosi ponti, e ha attratto nella sua orbita centri vicini, come quelli sulla sponda sinistra del Delaware (per es., Camden, nello Stato del New Jersey, congiunta a F. da un ponte sospeso, aperto nel 1926).
L’industria, pur affiancata progressivamente dalle attività terziarie, costituisce uno dei complessi più grandi degli Stati Uniti: ogni ramo vi è rappresentato, ma al primo posto è la metalmeccanica (in particolare costruzioni ferroviarie, navali e aeronautiche) ed elettromeccanica (apparecchi radiofonici e televisivi). Seguono le industrie chimiche e petrolchimiche, le tradizionali industrie tessili e alimentari, la manifattura dei tabacchi, l’industria della carta, che alimenta una grande attività editoriale (a F. uscì il primo giornale delle colonie nordamericane, American weekly mercury, nel 1719, e il primo giornale della nuova confederazione, Pennsylvania packet, nel 1784). In crescita il settore turistico e quello farmaceutico, come pure l’attività finanziaria e quella commerciale. Attivo porto fluviale, importa prodotti grezzi per l’industria e prodotti alimentari ed esporta petrolio e derivati, manufatti tessili e prodotti siderurgici. Al porto si riannoda la fittissima rete ferroviaria che qui converge per varie vie dai bacini minerari della Pennsylvania e vi si incontra col fascio di linee che da New York scendono in direzione S lungo la costa atlantica. Nodo di traffici aerei.
Capitale della Pennsylvania (fino al 1799), F. fu durante la lotta per l’indipendenza sede del primo congresso continentale; cessata la guerra, vi fu convocata anche la Convenzione; tra il 1781 e il 1800 fu capitale degli USA. Notevole centro di cultura, F. è sede di istituti letterari, artistici e scientifici (Accademia di scienze politiche e sociali, fondata nel 1749; Accademia di belle arti, fondata nel 1805), di molti istituti universitari (Università di Pennsylvania, 1740; Temple University, 1884; Drexel institute of technology, 1891).
Progettata con una planimetria a griglia da T. Holme, F. ha conservato architetture che rispecchiano una molteplicità di stili: la chiesa svedese Gloria Dei (1698-1700), la palladiana Christ Church (1727-44), l’Independence Hall in stile georgiano (1732-41; ricostruita nel 1897), i classici edifici del Pennsylvania Hospital (1765-1805) e della Library Hall (1790), l’Arch street meeting house (1803-05,1810-11), la neoclassica Second Bank (1819-24), la vittoriana Fisher fine arts library. Nel 20° sec. iniziano costruzioni in acciaio e cemento; del 1932 è il PSFS Building di G. Howe e W. Lescaze. Nel secondo dopoguerra fondamentale è la figura di L.I. Kahn, per il nuovo piano urbanistico (1961) e per gli edifici realizzati. Si ricordano inoltre le numerose architetture di R. Venturi; di H. Hardy, M. Holzman e N. Pfeiffer; di E. Mitchell e R. Giurgola e i nuovi grattacieli, nel centro di F., One & Two Liberty Place (Murphy & Jahn, 1987 e 1990); Comcast Center (Robert A. M. Stern Architects, 2007). Il Philadelphia museum of art è tra i più importanti musei statunitensi, con annesse la Johnson Collection e la Arensberg Collection. Nei pressi di F., a Elkins Park, si trova la sinagoga Beth Sholom di F.L. Wright (1959); a Merion ha sede la fondazione Barnes.