Linguista danese (Copenaghen 1899 - ivi 1965), fondatore della scuola linguistica di Copenaghen e della glossematica. I suoi interessi per la linguistica generale sono testimoniati già dai Principes de grammaire générale (1928). H. si è poi sempre più distaccato dalle tradizionali analisi storiche e descrittive, nel tentativo di elaborare una coerente teoria generale dei sistemi linguistici, teoria che "deve tentare di cogliere la lingua non come un conglomerato di fenomeni non linguistici (per es., fisici, fisiologici, psicologici, logici, sociologici), ma come una totalità autosufficiente, una struttura sui generis". L'elaborazione di una teoria siffatta è stata tentata da H. nella sua opera più rilevante (Omkring spragteoriens grunglaeggelse, 1943; trad. ing. Prolegomena to a theory of language, 1a ed. 1953; 2a ed. 1963; trad. it. I fondamenti della teoria del linguaggio, 1968), e in numerosi saggi (raccolti negli Essais linguistiques, 1959). L'influenza delle concezioni di H. è stata grande non solo sui suoi più vicini collaboratori e seguaci (H. J. Uldall, E. Fischer-Jørgensen, H. Spang-Hanssen, K. Togeby, ecc.), ma su tutta la linguistica teorica posteriore al secondo conflitto mondiale (H. Frei, L. Prieto, N. A. Chomsky, S. Šaumjan, ecc.).