Architetto (Laurana o Zara 1420-25 - Pesaro 1479). Iniziatore a Urbino di un nuovo stile classico caratterizzato dalla chiarezza e dalla gravitas, la sua opera più significativa è il Palazzo Ducale di Urbino, cui lavorò su commissione di Federico da Montefeltro (1468-72); nella generale euritmia delle proporzioni e in alcuni specifici motivi (tondi tra archi e fregio del cortile) di questa struttura è compiutamente espressa la formazione di stampo albertiano dell'artista.
La critica non ha ancora definito la sua formazione, anche se è accertata la sua presenza a Mantova nel 1465 dove conobbe l'opera dell'Alberti e forse lavorò a un castello sulla riva del Po; nello stesso anno fornì alcuni disegni per il Palazzo Ducale di Pesaro. Passato poi a Urbino (1465-66), dove probabilmente eseguì i primi disegni per il Palazzo Ducale, nel 1468 L. ebbe da Federico da Montefeltro la patente di ingegnere capo della Fabbrica del palazzo, incarico che conservò fino al 1472. Il Palazzo Ducale di Urbino, l'opera sicura e centrale per la valutazione di L., presentava nella sua realizzazione difficoltà tecniche, che vennero risolte anche dal punto di vista estetico in maniera geniale. Da due precedenti edifici (un nucleo dei secc. 13º-14º e un'ala, a est, di poco anteriore al suo intervento) L. ottenne un corpo architettonico unificato che si affaccia sulla valle con una facciata modulata da quattro grandi logge sovrapposte e incorniciata da due torri circolari che (oltre a risolvere il problema del dislivello) danno aspetto di fortezza al palazzo che verso la città si mostra in un ritmo agile e sereno nella variazione dell'asse, delle finestre e delle porte (è rimasto incompiuto, in questa parte del palazzo, il paramento a bugnato liscio). Il cortile del palazzo, un ordine di arcate a sesto leggermente rialzato poste su colonne, con intelligente risoluzione del problema degli angoli, il piano delle finestre scandito da lesene e concluso da un cornicione con elegante iscrizione, è tutto impostato nella ricerca del ritmo e nella valorizzazione di gradazioni ed effetti cromatici. La formazione di stampo albertiano è mirabilmente integrata dalla impostazione cromatico-luministica chiaramente derivata da Piero della Francesca. L. passò poi a Napoli al servizio di Ferrante d'Aragona (1472-74), poi a Pesaro, impegnato nella realizzazione della Rocca (1476-79, iniziata nel 1474 su suo disegno).