Giornalista e uomo politico (Ancona 1871 - Roma 1941). Studioso di problemi sociali, amministratore (1898) e quindi direttore (1900) del Corriere della sera, ne fece uno dei più diffusi e autorevoli giornali d'Europa, nonché, per lunghi periodi, la principale forza di opposizione costituzionale alla politica del governo italiano. Liberale su posizioni di conservatorismo illuminato, l'A. impresse al giornale da lui diretto una linea politica fondata sull'antigiolittismo (vide nel Giolitti mancanza di idealità politiche e morali e assenza di senso dello stato) e sul liberismo economico. Nel 1915 portò un contributo forse decisivo alla causa dell'interventismo; favorevole agli accordi con la Iugoslavia dopo la prima guerra mondiale, fu - dopo essergli stato favorevole agli inizî - avversario intransigente del fascismo, che combatté anche in senato (dove era entrato nel 1914). Estromesso dal Corriere della sera nel 1925, si dedicò a studî storici e alla bonifica di terre presso Roma. Le sue opere principali sono: Le origini della guerra del 1914 (1943); In difesa della libertà (1947); Venti anni di vita politica (5 voll., 1950-1953).