Louis-Stanislas-Xavier, conte di Provenza (Versailles 1755 - Parigi 1824). Fratello minore di Luigi XVI. Espatriato durante la Rivoluzione, salì al trono nel 1814 assumendo, inizialmente, un indirizzo relativamente liberale. Dopo il fugace ritorno di Napoleone (crisi dei Cento giorni, marzo-giugno 1815), che costrinse L. a una fuga temporanea, e soprattutto dopo l'assassinio del duca di Berry, modificò in senso più conservatore e restrittivo l'indirizzo della sua politica e si avvicinò alla destra reazionaria.
Dotato di larga intelligenza e cultura, tenne fino alla Rivoluzione un atteggiamento di opposizione alla corte; così per un momento Mirabeau sperò che egli potesse mettersi a capo del vagheggiato governo costituzionale. Emigrato a Coblenza (1791), assunse il titolo di reggente dopo l'esecuzione di Luigi XVI, e quello di re dopo l'annuncio della morte di Luigi XVII (1795); da quel momento lavorò tenacemente al proprio ritorno. La sua ora venne col crollo dell'Impero (aprile 1814): L. riuscì con la sua azione personale a ottenere che la proclamata Restaurazione apparisse come il risultato non dei soli maneggi di Talleyrand, ma del profondo sentimento monarchico della Francia. L. cercò di soddisfare le aspirazioni del paese con la concessione di una carta costituzionale (4 giugno), che non accontentò però i liberali. Questa delusione, insieme con i timori suscitati dal nuovo regime in molte categorie legate alla Rivoluzione o all'Impero, provocò la crisi dei Cento giorni (marzo-giugno 1815), che costrinse L. a rifugiarsi a Gand. Al suo ritorno, costretto dapprima a tollerare il Terrore bianco, resistette alla reazionaria Camera introvabile (ag. 1815 - sett. 1816) e riuscì ad assicurare un periodo di moderato conservatorismo sino al 1820. Dopo l'assassinio del duca di Berry, il re si accostò alla destra reazionaria del fratello, conte d'Artois; a questa politica si riallacciano la chiamata di J. de Villèle al governo e la spedizione di Spagna (1823). Tuttavia, alla fine del regno di L. erano stati conseguiti grandi risultati sul piano della politica estera, dell'economia, della finanza e dell'efficienza militare.