Sigla di mutual assured destruction coniata nel 1963 dall’allora segretario per la difesa statunitense R. McNamara, per indicare una situazione strategica (equilibrio del terrore), nella quale l’arsenale di ciascuna delle due potenze (USA e URSS), protagoniste della guerra fredda, poteva, sferrando un attacco nucleare all’altra, distruggerne circa il 40% della popolazione e il 60% della base industriale, subendo a sua volta le stesse conseguenze da parte della potenza che aveva subito il primo attacco. I livelli di distruzione citati venivano considerati tali da essere inaccettabili per qualunque regime e quindi sufficienti a garantire la deterrenza; ne conseguiva che ogni ulteriore riarmo sarebbe stato inutile.