Magonza
Città della Germania, capol. del Land Renania-Palatinato. Centro celtico, come dimostrano i resti dell’età di La Tène, fu base militare romana di grande importanza fino dalle prime campagne contro i germani. Da Augusto fu stabilito sull’altura sudoccidentale dell’attuale città (oggi Kästrich) un accampamento, che ebbe una costruzione in muratura nell’età di Vespasiano; ai piedi del colle sorse quindi un centro civile, che ebbe ordinamento solo nell’età di Diocleziano. M. (Mogontiacum) fu anche sede di legioni romane e del legato della Germania superiore. Nel 3° sec. fu centro delle lotte secessioniste della Gallia, al tempo dei «Trenta tiranni», e secondo alcuni storici a M. l’usurpatore del trono imperiale, Postumo, sarebbe stato ucciso (296) dai suoi soldati, ai quali non aveva permesso il saccheggio della città dopo avere sconfitto il rivale Ulpio Cornelio Leliano. Fu cinta di mura da Diocleziano e fu spesso residenza di imperatori nel 4° secolo. Devastata negli ultimi decenni dell’impero romano d’Occidente da alamanni, vandali, unni, la città risorse nell’Alto Medioevo quale sede vescovile, eretta più tardi (8° sec.) in archidiocesi; questa, per la vastità della sua circoscrizione (dai Paesi Bassi alla Francia, dalla Svezia alla Sassonia e temporaneamente estesa anche alla Boemia) e per la sempre crescente potenza economica, divenne presto il centro ecclesiastico principale della Germania, mentre il suo titolare acquisiva, fra le altre, la dignità di arcicancelliere dell’impero (1298). Lo sviluppo commerciale di M. (città libera dell’impero dal 1118) ebbe la sua massima fioritura nel 13° sec., che la vide, in regime di autonomia (dal 1244), porsi a capo della Lega delle città renane: ma i conflitti sociali interni fra patriziato e corporazioni, oltre a cause politiche ed economiche generali, ne determinarono la decadenza, resa evidente nel 1462 dal ritorno della città al regime feudale arcivescovile. Nel corso della guerra dei Trent’anni la piazzaforte fu occupata dagli svedesi (1631) e dai francesi (1644); in mano francese nuovamente nel 1688 durante la guerra del Palatinato, fu ripresa dalle forze imperiali comandate dal principe Carlo di Lorena, dopo due mesi di assedio, l’8 ott. 1689. Durante la loro offensiva vittoriosa nella zona del Reno, se ne impadronirono i francesi del gen. A.-P. Custine (21 ott. 1792); e M., dove erano già penetrati gli ideali della Rivoluzione, nel marzo 1793 proclamò la Repubblica renana, che solo dopo eroica resistenza, durata dal marzo all’ottobre di quell’anno, cedette agli eserciti prussiani della 1ª coalizione. Invano assediata dal gen. J.-B. Kléber nella primavera 1795, attaccata ancora senza esito l’anno successivo dalle armate di J.-B. Jourdan e C. Pichegru (questi compromise consapevolmente le sorti della battaglia, dando attuazione ai suoi propositi di tradimento), la fortezza fu assegnata ai francesi dalla Pace di Campoformio (ott. 1797). Incorporata direttamente da Napoleone alla Francia nel 1801, M. ebbe allora secolarizzata la diocesi. In seguito al Trattato di Vienna fu attribuita nel 1815 al granducato di Assia-Darmstadt e dichiarata fortezza della Confederazione germanica; dopo il 1871 costituì la più importante base militare del Reich tedesco nella zona renana, finché nel 1922 le sue imponenti opere difensive furono demolite, ai termini del Trattato di Versailles. Sede del quartier generale delle truppe d’occupazione francesi (1919-30); al termine della Seconda guerra mondiale fu occupata dagli americani, il 21 marzo 1945.