(sp. Málaga) Città della Spagna (566.447 ab. nel 2008), in Andalusia, sul Mediterraneo, al centro di una baia prospiciente la costa marocchina, ai piedi delle propaggini meridionali della Cordigliera Betica. Il fiume Guadalmedina, quasi sempre in secca, separa la parte più vasta e antica della città, sulla riva sinistra, dai moderni quartieri industriali, situati sulla riva destra. La popolazione della città ha subito nel 20° sec. un forte incremento, più che raddoppiandosi nella seconda metà del secolo. Favorita da un clima assai mite, M. è centro climatico e turistico, famoso per le sue fiestas. Lo sviluppo industriale della città è legato allo sfruttamento dei giacimenti minerari della provincia e a numerose industrie tessili, alimentari, chimiche e metalmeccaniche. Nell’economia locale hanno un ruolo fondamentale la produzione e l’esportazione del vino dolce che dalla città prende il nome. Il porto, sviluppatosi in funzione del traffico con l’opposta sponda africana (Melilla), è scalo prevalentemente commerciale.
Fondata dai Fenici (11° sec. a.C.), rivaleggiò con la vicina Menace, distrutta intorno al 500 a.C.; fu civitas foederata sotto i Romani (205 a.C.) e municipio sotto i Flavi. Rasa al suolo dai Visigoti, fu ricostruita e divenne importante sede episcopale; conquistata dagli Arabi dal 711, dopo la caduta del califfato (1031) fu capitale di uno dei cosiddetti regni di Taifas, sotto la dinastia degli Hammuditi. Sconfitti nel 1483 davanti alla città, i cristiani vi entrarono solo nel 1487 ma, nel 1501 e 1568, M. fu ancora teatro di ribellioni musulmane. Nel 1656 l’attacco di una squadra navale inglese la danneggiò gravemente; i Francesi la occuparono nel 1810-12 e nel 1814; M. si sollevò nel 1843 contro il generale B. Espartero; fu teatro di violente sommosse contro la regina Isabella II di Castiglia dopo la rivoluzione del 1868. Durante l’ultima guerra civile costituì uno dei primi obiettivi dei franchisti, che l’occuparono nel 1937.
Scarse le testimonianze della città punica e romana. Di grande importanza, una tavola di bronzo contenente parte della lex Flavia municipalis Malacae data (81-84 d.C.), pertinente agli statuti municipali. Il più importante monumento arabo di M. è l’Alcazaba, residenza dei governatori, iniziata nel 9° sec. su fondamenta romane e ricostruita nell’11° e 14° sec.: è unita da un muraglione alla fortezza di Gibralfaro di origine fenicia (14° sec.). La cattedrale fu iniziata nel 1528 (D. de Siloé). Notevoli anche le chiese del Sagrario, con portale gotico-isabellino, di Nostra Signora della Vittoria (fondata nel 1487) e di S. Giacomo Maggiore (1490), con campanile mudejar.