Giurista italiano (Torino 1884 - Alberone di Ro, Ferrara, 1943); prof. di diritto ecclesiastico nelle univ. di Macerata e di Parma, e in quella statale di Milano; fratello di Giorgio. Fu dimesso dalla cattedra nel 1938 per le leggi razziali. Motivi fondamentali della sua vasta produzione scientifica sono il metodo giuridico non contaminato da elementi extragiuridici e distinto dalla trattazione storica, e la netta separazione del diritto ecclesiastico dal canonico. Tra le sue opere: Il riordinamento della proprietà ecclesiastica: progetti italiani e sistemi germanici (1910); Le disposizioni pro anima (1911); Il concetto giuridico di separazione della Chiesa dallo Stato (1913); Introduzione allo studio del "Codex iuris canonici" (1925); Corso di diritto ecclesiastico (2a ed. 1935).