Educatore italiano (Genova 1882 - Verona 1959). Scoprì giovanissimo la sua vocazione educativa, di cui è documento lo scritto Juventus juvat (1905). S'impegnò attivamente a diffondere lo scoutismo d'ispirazione cattolica in Italia; s'interessò all'organizzazione delle Case del fanciullo; nel 1938 gli fu affidata la direzione della scuola sperimentale L. Franchetti di Roma; nel dopoguerra si dedicò alla costituzione di un collegio per orfani di lavoratori, con sede prima a Cortona e poi a Verona, in cui si propose di applicare i principî dello scoutismo alla vita comunitaria. Il suo "metodo naturale", solo in parte assimilabile al metodo globale di O. Decroly, contribuì molto al rinnovamento dell'insegnamento ai bambini del primo ciclo di scuola elementare. Fra i suoi scritti: Il metodo naturale in prima classe (1941); La scuola come esplorazione (1952); Disciplina della squadra (post., 1962).