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Siróni, Mario

Enciclopedia on line
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Pittore (Sassari 1885 - Milano 1961). Dopo l'adesione al futurismo, fu nel primo dopoguerra tra i più convinti sostenitori dell'esigenza di un ritorno all'ordine, che espresse attraverso uno stile definito da cadenze metafisiche e da una essenzialità plastico-geometrica di gusto arcaico. Tra i promotori del gruppo del Novecento (1925) e autore del Manifesto della pittura murale (1933), sperimentò tecniche diverse dedicandosi a grandi cicli decorativi.

Vita e opere

A Roma, abbandonati gli studî d'ingegneria, si dedicò alla pittura frequentando dal 1905 lo studio di A. Discovolo e l'Accademia libera del nudo, dove conobbe U. Boccioni; contemporaneamente, l'incontro con G. Balla ne orientò le ricerche, di matrice divisionista, verso una definizione pittorica più sintetica e tendenzialmente monocromatica. Afflitto da gravi crisi nervose, dalle quali si riprese solo nel 1913, soggiornò in quegli anni in Francia e in Germania dipingendo poche opere, prevalentemente ritratti e autoritratti, di taglio duro, espressionista, dai grumosi tessuti cromatici. Nel 1913 a Milano aderì al movimento futurista, orientandosi tuttavia verso soluzioni di un costruttivismo sintetico (Testa futurista, 1913, Milano, Civico museo d'arte contemporanea). Conclusa la prima guerra mondiale (di cui lasciò testimonianza in disegni pubblicati sulla rivista Gli Avvenimenti, 1915-17), si stabilì definitivamente a Milano dove, nel 1920, cominciò a collaborare come illustratore con il Popolo d'Italia (presso il quale, dal 1928, svolse anche la funzione di critico d'arte) e presentò i primi paesaggi urbani (Aereo e città, 1919, Colonia, Museum Ludwig; Il tram, 1920, Palermo, Civica galleria d'arte moderna; Periferia industriale, 1922, Berlino, Nationalgalerie). Convinto sostenitore dell'esigenza di un ritorno all'ordine, nel 1922 fu tra i promotori del gruppo del Novecento all'interno del quale, dal 1925, assunse un ruolo di primo piano. Teorico di un'ideale unità delle arti in funzione etica e civile (i cui assunti ebbe modo di verificare, nel 1932, in occasione della Mostra della rivoluzione fascista, di cui curò gli allestimenti), lavorò spesso con G. Muzio e G. Terragni, mentre la sua tendenza alla rappresentazione grande e monumentale (Il pastore, 1932, Trieste, Museo civico Revoltella) trovò piena espressione nella pittura murale. Autore nel 1933 del Manifesto della pittura murale (firmato anche da C. Carrà e M. Campigli), sperimentò tecniche diverse, dalla pittura murale al mosaico, al bassorilievo, dedicandosi prevalentemente a grandi cicli decorativi (Aula magna dell'università "La Sapienza", Roma, 1935; Palazzo di Giustizia, Milano, 1936; Palazzo dei Giornali, Milano, 1939-42). Dal secondo dopoguerra, isolato e provato dalla morte della figlia, tornò alla pittura da cavalletto dipingendo opere d'intensa espressività che giungono progressivamente alla disgregazione della forma.

Vedi anche
Umberto Boccióni Pittore, scultore, scrittore d'arte (Reggio di Calabria 1882 - Verona 1916). Fu dal 1901 a Roma, dove da G. Severini e G. Balla fu avviato alla conoscenza della pittura francese contemporanea. Dopo un breve soggiorno a Parigi e in Russia, si stabilì a Milano (1907), dove la sua pittura subì fortemente ... Massimo Campigli Pittore italiano (Berlino 1895 - Saint-Tropez 1971); autodidatta, cominciò a dipingere a Parigi nel 1919. Si foggiò una maniera sottilmente evocativa e preziosa di ricercata ingenuità, fondendo variamente motivi archeologici (cretesi, etruschi, ecc.) presentati come archetipi di una fresca visione radicata ... Giorgio De Chìrico Pittore (Volos, Grecia, 1888 - Roma 1978), fu uno degli iniziatori e uno dei principali esponenti della corrente artistica della pittura metafisica. Vita e opere. Figlio di un ingegnere ferroviario, visse dapprima ad Atene, dove studiò al locale politecnico, poi, nel 1905, si trasferì con la madre e ... Arturo Martini Scultore italiano (Treviso 1889 - Milano 1947). Frequentò a Faenza la Scuola della ceramica, e successivamente studiò scultura a Treviso; nel 1909, a Monaco, fu allievo di A. Hildebrand; nel 1911 fu a Parigi. A Roma, dopo la prima guerra mondiale, fece parte del gruppo dei Valori plastici; insegnò per ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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  • POPOLO D'ITALIA
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  • FUTURISMO
  • NOVECENTO
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  • SIRONI, Mario
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)
    Elena Pontiggia – Nacque a Sassari il 12 maggio 1885 da Enrico e da Giulia Villa. Era il secondo figlio, dopo Cristina, futura concertista, e prima di Edoardo, Marta, Guido, Ettore. Enrico, ingegnere edile, si era trasferito per lavoro in Sardegna, dove si trovava già il fratello, o fratellastro, Eugenio, ...
  • Mario Sironi
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    «Di tutti i nostri pittori italiani d’oggi, Mario Sironi (1885-1961) è anche il più romano, intendo significare con questo la definizione di una tendenza alla grandiosità», come ha scritto Margherita Sarfatti nel 1920. Grandiosità che ha distinto l’a
  • SIRONI, Mario
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Pittore, nato il 12 maggio 1885 a Sassari. Troncati gli studî universitarî d'ingegneria per dedicarsi alla pittura, aderì al movimento futurista. Dopo la guerra, a cui partecipò come volontario, iniziò a Milano il movimento "novecentista", diventandone uno dei capi. Nel contempo collaborava al Popolo ...
Vocabolario
Marìa
Maria Marìa. – Nome proprio di donna, frequente nel mondo ebraico, forse di antica origine egiziana; in partic., nome della Madonna, madre di Gesù. Le tre Marie, Maria madre di Gesù, Maria di Cleofa e Maria di Magdala, le quali accompagnarono...
mariano²
mariano2 mariano2 agg. [dal lat. Marianus, der. del nome Marius «Mario»]. – Che si riferisce a Gaio Mario, uomo politico dell’antica Roma (157-86 a. C.), avversario di Silla nelle guerre civili: partito m. (e come sost., i mariani, i seguaci...
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