Nome di battaglia di Màrkos Vafiàdis (gr. Μάρκος Βαϕιάδης), capo comunista greco (Theodosìa, Asia Minore, 1906 - Atene 1992); aderì al partito comunista greco (KKE) nel 1924, ne divenne segretario nel 1929 e dal maggio 1930 diresse il settimanale Kapnergàtis. Passato all'attività sovversiva, fu tra gli organizzatori della sollevazione di Cania, nell'isola di Creta (1938). Più volte arrestato per attività comunista, durante l'occupazione nazista fu eletto nel comitato centrale del KKE (1942), guidando la lotta di liberazione. Nell'autunno del 1946, a capo di bande del Corpo nazionale popolare di liberazione (ELAS), iniziò la guerriglia contro le forze del governo ellenico, proclamando il 24 dicembre 1947 la formazione di un governo popolare della "Grecia libera". Ma accusato di volersi allontanare dal comunismo ortodosso per svolgere una politica "titoista", diede le dimissioni (o fu esonerato) dal comando nel febbraio 1949. Espulso dal partito comunista greco riparò in Romania e poi in URSS. Dopo la morte di Stalin fu ufficialmente riabilitato e nel 1957 riammesso nel partito in qualità di membro dell'Ufficio politico, ma poco dopo in disaccordo con la leadership fu rimosso da ogni incarico (1958). Dopo 23 anni di esilio fece il suo ritorno in Grecia (1983) e fu eletto in parlamento nelle liste del PASOK (1990).