(gr. Μαρσύας) Mitico genio delle sorgenti e dei fiumi dell’Asia Minore. Secondo il mito greco fu un sileno (o satiro o pastore) che osò sfidare Apollo in una gara che opponesse il doppio flauto, in cui era maestro, alla lira suonata dal dio. Apollo, vincitore, lo scorticò appendendolo a un albero. Si compì così la maledizione lanciata da Atena contro chi avesse raccolto il doppio flauto, che essa aveva inventato ma poi gettato via inorridita al vedere riflesse nell’acqua le guance gonfiate per suonare lo strumento.
Nell’arte greca M. fu rappresentato con Atena da Mirone in un gruppo bronzeo sull’Acropoli di Atene, noto da copie. La gara con Apollo fu scolpita da Prassitele in una delle lastre di Mantinea e all’arte ellenistica si deve un gruppo con M. appeso all’albero, noto da copie romane. In pittura era stato raffigurato da Zeusi e a Pompei lo troviamo insieme con Olimpo. Nel foro di Roma (come, in età imperiale, in diverse città fornite di ius italicum) vi era una statua di M. quale simbolo di libertà.