Scrittore serbo (Tuzla 1910 - Belgrado 1982). Partecipò alla guerra di liberazione; fu poi prof. di filosofia nell'univ. di Sarajevo. Dopo racconti (Prva četa "La prima schiera", 1950; Tudja zemlja "Terra straniera", 1962) e romanzi (Tamnica "Prigione", 1961; Magla i mjesečina "Nebbia e chiaro di luna", 1965) dedicati alla guerra, diede la sua opera maggiore con il romanzo Derviš i smrt (1966; trad. it. Il derviscio e la morte, 1983), meditazione sul rapporto tra dogmatismo e libertà condotta attraverso il racconto delle drammatiche vicende e dell'inquieta ricerca spirituale di un religioso musulmano del sec. 18º. Un'analoga riflessione morale anima i romanzi Tišine ("Silenzî", 1966; rifacimento di un'opera del 1961), sulla crisi di un ex partigiano di fronte alla nuova realtà postbellica, e Tvrdjava ("La fortezza", 1970); meno felici i successivi Ostrvo ("L'isola", 1974) e Krug ("Il cerchio", post., 1983).