Albero (Malus domestica) delle Rosacee, alto 3-10 m, con rami lucidi, rosso-bruni e gemme pelose; le foglie hanno il picciolo a metà della lamina; i fiori riuniti a 3-6 in corimbo, sono pentameri, e hanno petali bianchi con sfumature rosse all’esterno. Il frutto (mela) è un pomo globoso, depresso, ombelicato alle due estremità, con polpa croccante e buccia di colore variabile dal giallo al bruno. Il m. fiorisce in marzo-aprile e matura i frutti, a seconda delle varietà, in estate, autunno o inverno.
Il m. coltivato comprende un gruppo di ibridi di parecchie specie (v. tabb. 1, 2, 3), tra le quali Malus sylvestris (v. fig.) dell’Europa centrale, Malus dasyphylla e Malus tomentosa dell’Asia occidentale; queste specie sono quelle di più antica coltivazione, che dall’Asia centrale e occidentale sono arrivate fino in Europa. Il m. è molto diffuso in tutto il mondo, poiché resiste in Europa anche a 67° di latitudine e in America nelle parti più settentrionali del Canada, mentre il limite meridionale è il 37° parallelo (Sicilia), dove prospera solo in montagna. È la pianta da frutto più diffusa nelle posizioni alpestri riparate dai venti (Alto Adige). Predilige terreni freschi, di medio impasto, ricchi di humus, con contenuto in carbonato di calcio non superiore al 12-15%, anche non profondi, poiché ha radici piuttosto superficiali. Si propaga per seme e per innesto.
Oltre che per consumo diretto, le mele servono per fare marmellate, gelatine, sciroppi, sidro (100 kg di mele danno 55-75 l di succo, con 4-6% di alcol dopo fermentazione), aceto, bevande. Le mele mature contengono: acqua 84%, glucosio 8%, saccarosio 4% (il complesso degli zuccheri varia dal 4 al 16% secondo il grado di maturità), acidi liberi (malico e citrico) 0,6% ecc.
La pianta è attaccata da numerosi parassiti vegetali e animali, tra i quali molto temibile è l’afide lanigero (Schizoneura lanigera o Myzoxylus laniger). Per il m. cotogno ➔ cotogno.